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Politica | 03 settembre 2016, 17:16

Piossasco, Bertola e Marocco (M5S): sul Caso Tecnoservice servono controlli presso gli impianti autorizzati

Come per il settore delle attività estrattive, chiediamo che sia garantito almeno un controllo l’anno presso gli impianti autorizzati, destinando più personale a questa mansione. Ad oggi esiste una sola persona preposta ai controlli presso la CM e le altre Province piemontesi

Piossasco, Bertola e Marocco (M5S): sul Caso Tecnoservice servono controlli presso gli impianti autorizzati

Le prescrizioni, le leggi ed i limiti sono totalmente inutili in mancanza di adeguati e continui controlli. Per gli impianti con autorizzazione ambientale è quanto mai necessario almeno un controllo all’anno da parte della Città Metropolitana, o Provincia, e Arpa. La carenza dei controlli ambientali causa un possibile aggravamento di un evento eccezionale come il  grande incendio divampato lo scorso giovedì 25 agosto presso l’impianto Tecnoservice srl di Piossasco, in cui hanno preso fuoco rifiuti ingombranti e plastici. La procura di Torino e i tecnici stanno indagando sulle cause ed eventuali irregolarità dell’impianto. Pare non ci siano elementi per contestare il dolo. L’incendio alla Tecnoservice è solo l’ultimo di una lunga serie. Qualche mese fa era toccato all’impianto di preselezione dei rifiuti dell'Amiat a Savonera, frazione di Collegno. 

Presso gli impianti della Tecnoservice erano già state accertate gravi problematiche impiantistiche e gestionali. Ad agosto 2015 la Città Metropolitana ha diffidato l’azienda a causa delle numerose criticità riferite all’ambiente, alla sicurezza e all’igiene e sicurezza del lavoro, dando comunicazione di notizia di reato all’Autorità Giudiziaria. In particolare la CM aveva accertato il superamento del quantitativo massimo dei rifiuti stoccabili in impianto e le modalità di stoccaggio non coerenti con le prescrizioni autorizzative oltre che su terreno non impermeabilizzato e quindi con modalità di stoccaggio potenzialmente in grado di contaminare il suolo. Dopo la diffida sono stati eseguiti diversi sopralluoghi da parte della CM, SPRESAL e Arpa fino a novembre, a seguito dei quali è stato accertato il rispetto delle prescrizioni e della diffida, che ha portato la ditta al pagamento di 3.250 euro per la chiusura del procedimento giudiziario. Da allora non sono stati eseguiti più controlli presso l’azienda. 

Da un lato vogliamo sottolineare come grazie alla messa a norma dell’impermeabilizzazione del suolo imposta all’azienda un anno prima oggi si è evitato il grave inquinamento dei suoli che sarebbe derivato dalle operazioni di spegnimento del rogo. Dall’altro la mancanza da un anno di controlli può aver aggravato la situazione. La vigilanza rappresenta un importante strumento di prevenzione.

Come per il settore delle attività estrattive, chiediamo che sia garantito almeno un controllo l’anno presso gli impianti autorizzati, destinando più personale a questa mansione. Ad oggi esiste una sola persona preposta ai controlli presso la CM e le altre Province piemontesi.

Giorgio Bertola, Consigliere regionale

Marco Marocco, Consigliere Città metropolitana 

Gruppo consiliare M5S Piossasco

cs

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