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Centro | 14 dicembre 2016, 16:45

Venerdì 16 dicembre si fermano metro, tram, bus e autolinee

I sindacati: “La GTT non rispetta le clausole sociali del personale addetto al Trasporto Pubblico Locale, secondo il protocollo d'intesa sottoscritto a luglio dalla Regione Piemonte e da Cgil Cisl Uil”

Venerdì 16 dicembre si fermano metro, tram, bus e autolinee

Si terrà venerdì 16 dicembre, lo sciopero regionale del settore trasporti di 4 ore, già previsto per il 25 novembre, indetto da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti.                                                                  

L’agitazione interesserà (fatte salve le fasce di garanzia) metropolitana, tram, bus, autolinee urbane e suburbane. Queste le modalità:

  • Servizio urbano e suburbano della Città di Torino: dalle ore 18 alle ore 22              
  • Metropolitana: dalle ore 17.45 alle ore 21.45                                                                                    
  • Autolinee extraurbane: dalle ore 10.30 alle ore 14.30                                                                            
  • Sfm1 Pont-Rivarolo-Chieri e sfmA Torino-Aeroporto-Ceres: dalle ore 18 a fine servizio

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro l'orario di inizio dello sciopero.

I sindacati dei trasporti hanno deciso di dichiarare l'agitazione in seguito all'esito negativo con il quale si è chiuso in Prefettura, nell’ottobre scorso, l’incontro (previsto dalla procedura di raffreddamento) relativo all’applicazione delle clausole sociali del personale addetto al Trasporto Pubblico Locale, secondo il protocollo d'intesa sottoscritto a luglio dalla Regione Piemonte e da Cgil Cisl Uil che, ad oggi, garantisce tutele, diritti e occupazione per il personale auto-ferro-tramviario, soggetto nei prossimi anni a numerose gare d’appalto. Gtt nel mese di giugno ha bandito una gara d’appalto per l’affidamento di alcuni servizi automobilistici (Sadem, Buscompany, Vigo Autoindustriale, Tundo, Gachino, Cavourese le aziende vincitrici dell'appalto) non inserendo alcuna clausola sociale per il passaggio del personale: il risultato è che queste aziende propongono l’assunzione ex novo dei lavoratori (molti con oltre 10 anni di anzianità nel settore) rilevati dalle altre società che oggi gestiscono i servizi in questione, configurando tra l’altro un profilo di discriminazione tra lavoratori inseriti nella stessa clausola sociale.

C.S.

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