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Cultura e spettacoli | 15 marzo 2017, 16:44

Il Piemonte candida la Sacra di San Michele a patrimonio UNESCO

Il luogo, simbolo del Piemonte, è candidato insieme ad altri sette insediamenti benedettini in un “sito seriale”, sostenuto anche dal Ministero dei Beni Culturali. Parigi: “Passo importante”

Il Piemonte candida la Sacra di San Michele a patrimonio UNESCO

Il 15 marzo, al Circolo dei Lettori di Torino, la Regione Piemonte ha presentato la candidatura della Sacra di San Michele a patrimonio UNESCO, all’interno di un “sito seriale”, che comprende altre sette abbazie benedettine, chiamato “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”.
L’iniziativa segue quella analoga, inoltrata poche settimane fa, della via Francigena, che ha coinvolto il Piemonte e altre sette regioni italiane.

Ora la Sacra di San Michele, insieme ad altri luoghi come l’abbazia di Montecassino, inizia ufficialmente l’iter che potrebbe portare al prestigioso riconoscimento. “Si tratta di un passo importante – ha spiegato Antonella Parigi, assessora alla cultura della Regione Piemonte – che prosegue un percorso iniziato nel 1994, quando, con una legge voluta dall’ex assessore Giampiero Leo, la Sacra fu riconosciuta come simbolo del Piemonte”.
La candidatura UNESCO, però, ha anche l’intento di rafforzare la promozione turistica del luogo. Per farlo, infatti, il Piemonte ha chiesto la “sdemanializzazione” della Sacra, ora di proprietà dello Stato, per acquisirne il pieno controllo e procedere, di tasca propria, a gestione, ristrutturazione e valorizzazione. Lo stesso “passaggio di proprietà”, poi, dovrebbe riguardare in futuro anche il Forte di Exilles.

“La candidatura – ha aggiunto Parigi – può garantire tre vantaggi: maggiore attrattiva turistica internazionale, creazione di una comunità che sostiene il territorio, sviluppo della consapevolezza dei cittadini nei confronti delle bellezze del luogo che abitano”. E la questione, stando a quanto spiegato durante la presentazione del progetto, sta molto a cuore all’assessora, che vuole puntare sul senso di comunità intorno ai luoghi culturali e alle loro potenzialità turistiche, soprattutto per la creazione di nuovi posti di lavoro.
L'operazione può fare da volano, poi, anche per la cura del luogo, approfondendone la ricerca delle peculiarità storiche e architettoniche, mettendone in evidenza le criticità e promuovendo, poi, eventuali interventi. Qualcosa è già stato fatto, come i nuovi parcheggi da poco inaugurati, ma qualcosa resta ancora da fare.

“La Sacra di San Michele – ha aggiunto Ruggero Longo, responsabile scientifico e coordinatore del progetto di candidatura – è uno dei luoghi più emblematici tra gli otto che compongono il sito seriale. Questo percorso, poi, sviluppa una maggiore sinergia tra le istituzioni”.
Oltre che dalla Regione Piemonte, il progetto è sostenuto da Politecnico di Torino, Ministero dei Beni culturali, Agenzia per il Demanio di Piemonte e Valle d’Aosta, Città metropolitana di Torino, Comuni di Sant’Ambrogio di Torino e di Chiusa San Michele e Soprintendenza dei beni architettonici e paesaggistici del Piemonte.

Paolo Morelli

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