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Cultura e spettacoli | 21 marzo 2017, 14:43

“Legalità”, inaugurata la mostra a Palazzo Civico

Nella “Giornata in ricordo delle Vittime delle mafie”

“Legalità”, inaugurata la mostra a Palazzo Civico

Questa mattina a Palazzo civico è stata inaugurata la mostra “Legalità” in occasione della “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle Vittime delle mafie”.  L’allestimento è composto da pannelli che ricordano personaggi e azioni  processuali dal 1980 ad oggi e la mostra resterà aperta al pubblico fino al 24 marzo dalle ore 9 alle ore 18.

Serena Imbesi, vicepresidente del Consiglio comunale, in rappresentanza della Città ha aperto la conferenza stampa in sala Marmi (Palazzo civico). Ha sottolineato che per la prima volta un Palazzo comunale ha ospitato la mostra curata da Lorenzo Amadio. Ha poi ricordato il minuto di raccoglimento osservato dal Consiglio comunale (nella seduta di ieri) in omaggio Vittime delle mafie.

Si è poi soffermata sulla parola Impegno, concetto importante perché implica la spinta ad agire nella ricerca della verità, impegno delle Forze dell’Ordine che la difendono, impegno nel ricordo delle vittime e delle loro famiglie. E l’impegno, ha concluso Imbesi, si protrae anche oggi a divulgare una parte della nostra storia. Ha preso poi la parola Carlotta Tevere, presidente della commissione Legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi, ricordando il 1996 anno in cui “Libera” scelse come data per il ricordo delle vittime di mafia il 21 marzo (inizio della primavera) come risveglio delle coscienze di ognuno. Ha poi ribadito che il ricordo delle vittime deve essere il nostro impegno nel promuovere nelle scuole il valore della legalità quindi delle regole, della giustizia, della Legge  e dello Stato. Fornire – ha proseguito la presidente Tevere – azioni legislative alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura.

Paolo Toso, magistrato della Procura della Repubblica di Torino, ha sottolineato che la parola Legalità esprime un valore quando una comunità sceglie leggi basate sul rispetto per gli altri, sulla dignità delle persone, sulla tutela dei deboli mentre – ha proseguito – la mafia è prevaricazione soprattutto sui deboli. A Torino si stanno celebrando processi di mafia – ha ribadito il magistrato Toso – e a Torino la mafia esiste e si appropria di quelle porzioni di illegalità già esistenti  (evasione fiscale, occupazione lavorativa debole). Ha quindi concluso ricordando che sono anche vittime della mafia quanti subiscono estorsioni e spesso non denunciano i fatti.

Lorenzo Amadio, curatore della Mostra, ha ricordato che i magistrati non sono eroi, sono persone normali in un mondo intorno che spesso non lo è. Dal maxi Processo di Palermo la mafia, dopo 130 anni, esiste ufficialmente con il concorso esterno a carattere mafioso. Il processo attuale  (trattativa Stato-mafia) significa sperare di conoscere la verità su fatti che hanno modificato la storia italiana.

c.s.

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