/ Attualità

Attualità | 22 marzo 2017, 06:00

A Torino nasce un Atlante sulle vicende nazifasciste degli anni '40

Il progetto si propone di censire, catalogare e analizzare le stragi commesse in Italia dal 1943 al 1945. Tale ricerca ha permesso di inserire all'interno dell'Atlante online circa 5 mila episodi

A Torino nasce un Atlante sulle vicende nazifasciste degli anni '40

Ieri pomeriggio a Torino, presso il "Polo del '900", l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti"(Istoreto) ha presentato i risultati della ricerca “Per un atlante delle stragi nazifasciste in Italia”, promossa dall’ANPI e dall’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (INSMLI) e finanziata dal governo della Repubblica Federale Tedesca.

Il progetto si propone di censire, catalogare e analizzare le stragi commesse dai nazisti e fascisti in Italia dal 1943 al 1945. Tale ricerca ha permesso di inserire all'interno dell'Atlante online circa 5 mila episodi. Il risultato è la possibilità di usufruire di preziose informazioni, riguardanti anche il territorio piemontese, tra cui le  2172 vittime per 577 episodi di violenza proprio nella regione, in quei 20 mesi di lotta partigiana.

Ribadisce il rappresentante dell'Istituto storico della resistenza, Claudio Dellavalle: "Un risultato straordinario, ci sono voluti un po' di anni ma è davvero incredibile, perché c'è stata una collaborazione tra due paesi che si erano scontrati nel periodo 1943-1945, coinvolgendo decine e decine di ricercatori".

L'Atlante risulta essere dunque non solo un importante "motore" di ricerca, ma soprattutto un modo di far rivivere nella memoria fatti ed eventi che a lungo andare andrebbero dimenticati. Sottolinea Bruno Maida, ricercatore di storia contemporanea: "Approfondire la conoscenza storiografica ci ha dato modo di riflettere anche su temi importanti, quali ad esempio la violenza. Il punto d'arrivo è un prodotto collettivo di 130 persone, un numero limitato, che ha in realtà usufruito di anni e anni di lavori di tantissime altre persone".

"Questo lavoro sicuramente rappresenta una giustizia tardiva, ma necessaria e contribuisce alla memoria, alla memoria dei cittadini e dà voce proprio a quelle testimonianze, a quella società protagonista di tale violenza.  Dunque, una banca dati che cerca di avere delle grandi categorie o contenitori. Per farci entrare un mondo plurale e complesso".

Gloria Ferrari

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MARZO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium