Si allunga di un mese l’attesa in merito alle sorti della maggioranza “targata” Partito Democratico in Regione Piemonte.
È stata infatti rinviata al 19 aprile l’udienza sul caso “firme false”, spada di Damocle per otto consiglieri della maggioranza del governatore Sergio Chiamparino. Per membri dell’assemblea regionale, tra cui Davide Gariglio, segretario regionale del Partito ed il presidente del Consiglio piemontese Mauro Laus, potrebbe venir annullata l’elezione del 2014 a causa della sentenza penale nei loro confronti.
Il presidente del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, Domenico Giordano, oltre ad aver rinviato di un mese scarso l’udienza, ha chiesto alle parti di redigere una mozione di discussione in merito. Sul caso c’è comprensibile apprensione, dal momento che la vicenda dei consiglieri eletti con firme false coinvolge membri di spicco dell’assise regionale.
Un colpo di scena non da poco, considerando anche la linea di pensiero e d’azione entro la quale si era mosso Lanfranco Balucani, presidente del Tar predecessore di Giordano, diametralmente opposta a quella che ha portato alla decisione odierna.
Questo, nel pomeriggio, lo stringato commento del presidente della Regione Chiamparino: "Come già ho avuto modo di affermare all'inizio di questa vicenda, se e quando dovessero presentarsi problemi di ordine politico, li affronteremo. Se e quando".