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Cultura e spettacoli | 26 marzo 2017, 11:00

C’è Chagall a Torino e parla d’amore

Aperta fino al 21 maggio la mostra “Marc Chagall – L’artista che dipingeva fiabe d’amore” alla galleria Elena Salamon Arte Moderna, in piazza IV marzo a Torino

C’è Chagall a Torino e parla d’amore

Chissà cosa penserebbe oggi Marc Chagall se si trovasse in piazza IV marzo a Torino, all’interno di un ambiente molto simile alla sua Parigi e – perché no? – colmo di spunti per altri splendidi quadri. In qualche modo Chagall c’è. Anche se il pittore bielorusso, di origine ebraica, è scomparso nel 1985, la sua opera continua a vivere e alcuni suoi lavori, fino al 21 maggio, saranno visibili anche a Torino, alla galleria Elena Salamon Arte Moderna in via Torquato Tasso 11, all’angolo con piazza IV marzo.
La mostra, dal titolo “Marc Chagall – L’artista che dipingeva fiabe d’amore”, sarà visitabile martedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, mentre giovedì e sabato sarà aperta dalle 10.30 alle 19.

Ben sessantatré litografie, acqueforti e puntesecche, originali e quasi tutte a colori, sono esposte all’interno della galleria, provenienti da diverse serie. I lavori, realizzati fra il 1925 e il 1982, riproducono spesso figure femminili fluttuanti che compongono gran parte dell’immaginario del pittore bielorusso, quasi a crearne una firma inconfondibile per ogni suo dipinto.
In questa esposizione emerge il forte rapporto con la litografia, scelta artistica che prese piede a Parigi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e che fu individuata da Chagall come uno dei mezzi più adatti all’espressione del suo linguaggio artistico.

“Nell’universo dell’artista – si legge nel comunicato – prendono forma personaggi fantastici connessi al ciclo della vita familiare, al mondo del teatro e a quello del circo, grandi temi che lo accompagnano fin dall’infanzia, sempre influenzati in modo più o meno evidente dalla sua formazione culturale e religiosa, dai ricordi della nativa Vitebsk”. Un legame, quello con la terra d’origine, mai risolto e sempre presente nell’intera opera del pittore, segnata dalle persecuzioni subite dal suo popolo già prima della Seconda guerra mondiale, fino all’orrore della shoah.

Chagall fu un pittore-poeta, molto legato alla simbologia e sempre attratto dall’aspetto spirituale della realtà, quindi dalla rappresentazione che ne faceva l’arte.
Una caratteristica che si esprimeva soprattutto nel volo inteso come sublimazione dell’amore, azione carica di diversi significati. L’amore per la sua prima moglie, Bella, poi per Vava, che sposò dopo la morte di Bella, ma anche e soprattutto per la sua agognata Vitebsk.

Paolo Morelli

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