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Eventi | 06 aprile 2017, 09:30

All’Open Incet l’incontro per presentare i risultati di Torino Social Innovation

La città sostiene la nascita di imprese che puntano sull’innovazione e rispondono ai bisogni sociali

All’Open Incet l’incontro per presentare i risultati di Torino Social Innovation

Si è tenuto ieri, presso l’Open Incet di via Cigna, l’incontro di apertura di “Boosting Social Innovation”, occasione per presentare i risultati ottenuti dal  Torino Social Innovation.

Il programma è stato scelto dalla città per sostenere la nascita di imprese in grado di rispondere a bisogni sociali e trasformare idee innovative in servizi, prodotti e soluzioni capaci di creare al tempo stesso valore economico e valore sociale per il territorio e la comunità.di alcune delle startup finanziate da FaciliTo Giovani. Si tratta di un percorso di accompagnamento alla nascita dell’impresa e all'azione di sostegno finanziario, per promuovere le prime due misure del PON Metro relative all’innovazione sociale, con circa 1 milione e 200 mila euro di contributi per enti no profit.

Il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane 2014-2020, adottato dalla Commissione Europea, ha come fine quello di migliorare la qualità dei servizi e di promuovere l’inclusione sociale in quattordici Città Metropolitane, tra cui Torino, con uno stanziamento previsto di 37 milioni di euro. Alcune delle startup finanziate da FaciliTo Giovani erano presenti, nell’apposita area espositiva, per esporre i propri prodotti, servizi e soluzioni a “impatto sociale”. A presiedere l’incontro Stefania Giannuzzi, Assessore all’Ambiente del comune di Torino, e Fabio Sgaragli, membro Open Incet e manager per la Fondazione Giacomo Brodolini, i quali hanno discusso dell’importanza della social innovation come creazione di uno sviluppo sostenibile e condivisione tra gli attori territoriali coinvolti.

La città di Torino ha posto al centro delle sue politiche proprio l’innovazione, intesa come “forza trasformatrice”, e ciò l’ha resa un modello di rinnovamento, anche agli occhi delle altre città europee. Perché la scelta dell’Open Incet? Perché è esso stesso un esempio di tale cambiamento: da fabbrica di cavi elettrici caduta in disuso, per decenni, in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, è stata trasformata, ed è tuttora un cantiere, in una fabbrica di “idee, progetti e innovazione sociale”, come ha spiegato Fabio Sgaragli.

Infatti, “l’idea di base è connettere questo spazio ad altri ecosistemi per l’innovazione che si trovano in giro per il mondo”, da cui poter carpire idee preziose per il rinnovamento e creando, così, una piattaforma locale finalizzata a riunire molteplici persone con piani di lavoro differenti. A testimoniare il lavoro svolto: Marco Cantamessa, Presidente I3P – Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino; una rappresentante di 2i3T, Incubatore di Imprese dell’Università degli Studi di Torino; Mario Lupo, Città Metropolitana di Torino; Francesca Vanzetti, Presidente Codex.

A riportare la concretizzazione, il sostegno effettivo e l’impatto positivo del progetto, le startup FaciliTo Giovani: Impact Hub Torino, Pony Zero e StayDo.

Roberta Scalise

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