Si apre martedì 16, al teatro Astra, il Festival internazionale di danza Interplay, che ogni anno ospita a Torino compagnie e danz’autori da tutto il mondo, selezionando il meglio della scena contemporanea. Originali la diversità delle poetiche e delle urgenze artistiche e la cernita dei luoghi: non solo teatri, infatti, ma anche piazze e spazi cittadini con appuntamenti site specific, dove le attività di danza urbana creano una relazione diretta con gli scenari prescelti. “Interplay è una manifestazione fondamentale perché consente alla danza di emergere e di mettere il luce la sua rilevanza - ha detto l’assessore comunale alla cultura, Francesca Leon -. La danza è un linguaggio universale, pertanto necessita di uno spazio comune in cui venga promosso un dialogo, anche con le altre discipline”.
La proposta avanzata da Paolo Cantù, direttore della Fondazione Piemonte dal vivo, è di trovare, nella Lavanderia a vapore, il polo regionale dedicato alla danza e situato a Collegno, “il luogo della danza, uno spazio di sviluppo e di ampliamento della creatività, per lavorare, così, su idee, progettualità e dialogo quotidiano”.
Ed è proprio lo scambio interculturale che il Festival si propone di favorire, come sottolinea da Marco Chiriotti, responsabile del settore della Regione Piemonte che promuove le attività culturali, il patrimonio linguistico e lo spettacolo, e da Natalìa Casorati, direttrice di Interplay, attraverso un’apertura e una curiosità costanti verso panorami coreografici e geografici nuovi, al fine di valorizzare il dialogo con artisti, danzatori, musicisti e video maker provenienti da 13 paesi europei ed extra-europei. Per la prima volta, poi, il Festival si apre anche al bacino del Mediterraneo, con una sezione dedicata alle compagnie derivanti da diversi paesi arabi.
Degna di nota, infine, la collaborazione con il corso di laurea in Fisioterapia dell’Università di Torino, che svolgerà un’attività di ricerca volta a individuare i principali infortuni caratteristici della disciplina. Gli studenti universitari, infatti, somministreranno ai ballerini professionisti un questionario utile alla rilevazione degli infortuni più ricorrenti, delle modalità di allenamento e dei principali gesti effettuati. L’obiettivo è quello di approfondire specifiche proposte di prevenzione e di riabilitazione, considerando le caratteristiche generali della danza contemporanea e declinarle, poi, nel singolo ballerino.