/ Politica

Politica | 30 maggio 2017, 07:00

Via libera definitivo al Barattolo: regolamento approvato dal consiglio comunale di Torino

Nel testo anche emendamenti della Lega Nord

Via libera definitivo al Barattolo: regolamento approvato dal consiglio comunale di Torino

Il lungo percorso di gestazione è finito e il nuovo progetto del mercato di libero scambio prende vita. La Sala Rossa ha approvato ieri la deliberazione con il regolamento del Barattolo. Discussione tesa, in aula, per un tema molto sentito sia dalla maggioranza che dalle opposizioni. L'impianto normativo è quello da lungo tempo studiato, mirato sulle maggiori criticità registrate nel vecchio suk: più attenzione ai limiti all'ingresso per merci e persone, autorizzazioni necessarie per la vendita, maggiore controllo, maggiore rigidità.

Complessivamente soddisfatto l'assessore Marco Giusta: "Abbiamo mantenuto le promesse fatte alla Circoscrizioni sulle modalità e sui tempi, abbiamo valutato le difficoltà emerse dalla sperimentazione e abbiamo raccolto il parere delle Circoscrizioni, il tutto per capire quali azioni mettere in atto. Sono convinto che lo strumento del libero scambio sia una delle possibili risposte alla povertà: ci sono persone anche anziane che pagano un affitto da 150 euro e hanno un sussidio di 280, che senza non riuscirebbero a vivere. Il tema della legalità dev'essere trasversale e per questo siamo intervenuti in modo chirurgico per costruire la risposta ai problemi”.

L'aula ha approvato anche alcuni emendamenti del capogruppo della Lega Nord Fabrizio Ricca. Il primo ha riguardato la merce: non sarà più possibile vendere elettronica, attrezzi, gioielli, pneumatici e altri oggetti a rischio ricettazione. La seconda riguarda l'aumento, a 500 metri, del perimetro dentro il quale non sarà possibile posizionare altri banchi, in modo da evitare la nascita di mercatini satelliti. Il terzo riguarda le sanzioni: chi sarà pizzicato a violare le regole vedrà una multa minima di 100 euro e non potrà partecipare alle successive tre edizioni del Brattolo.

Ricca ha commentato: “Abbiamo contribuito a rendere il mercato libero scambio un mercato più simile a quello che dovrebbe essere e meno al mercato della ricettazione. Ora obiettivo lavorare perché chiuda il prima possibile”. I gruppi consiliari stanno ancora valutando la proposta del capogruppo del Carroccio di una consultazione popolare sul tema e la risposta dovrebbe arrivare entro un paio di settimane.

Critiche sono giunte da diverse parti dell'opposizione. Secondo Roberto Rosso “è' apprezzabile l'intento di trasformare una pustola sulla città in un fenomeno attrattivo, ma qui parliamo di un suk nordafricano che non ha niente a che vedere con i progetti a cui ci si è ispirati”. Silvio Magliano parla di un “fenomeno che nasce dove ci sono difficoltà. Ma la riposta è sbagliata adesso come lo era prima. Speriamo in un fenomeno controllato, ma mi preoccupa per la sicurezza e la legalità, oltre al fatto che ancora non si sa se e quando sarà spostato”.

Anche Eleonora Artesio di Torino in Comune si è detta contraria: "Le modalità con cui è stato rappresentato il problema consumano le relazioni con la città. Il fatto che l'amministrazione parli del mercato di libero scambio fa si che si metta una pietra tombale sulla sua riuscita: di fronte alla concentrazione di povertà purtroppo le persone spesso reagiscono con il rigetto e la reazione e non ci sarà un solo luogo di Torino che vorrà ospitarlo per questo”.

Bernardo Basilici Menini

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A APRILE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di TorinOggi.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium