"Fermiamo l’epidemia degli appalti che fanno economia sul costo del lavoro"

In via Corte d’Appello 11 da giovedì i lavoratori e le lavoratrici di pulizie, portierato e manutenzione in appalto alla Reale Mutua scioperano e presidiano contro il nuovo appalto che subentrerà dal 1 luglio: l'azienda vincitrice ha comunicato che lascerà a casa 21 lavoratori e ridurrà le ore di lavoro agli altri 66 (del 40% dell'orario settimanale per il comparto pulizie e del 20% per la vigilanza).

Secondo le rappresentanze sindacali, il taglio sarebbe generato "dalla modifica del capitolato da parte della stessa Reale Mutua": l'ATI che ha vinto la gara e subentrerà alle tre aziende che attualmente gestiscono il servizio di pulizia, sicurezza e manutenzione non può assumere tutti i dipendenti, perché Reale Mutua ne ha ridotto il numero nel capitolato.

“È incredibile, purtroppo siamo davanti a un’epidemia. Ma se per il pubblico abbiamo trovato qualche vaccino, nel privato è tutto più complicato” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi, che ha depositato un’interrogazione urgente per chiedere alla Giunta di fare pressione sulla Reale Mutua, affinché riveda il capitolato d’appalto, introduca le clausole sociali e tolga il costo del lavoro dai ribassi di gara delle aziende vincitrici.

Se infatti nel settore pubblico strumenti di tutela e protocolli di intesa con le sigle sindacali ora ci sono, per fermare la deriva bisognerà trovare il modo di estenderli e applicarli anche agli appalti delle aziende private.

“Reale Mutua non tenta neanche di mascherare i tagli con una qualche forma di funzionalità” – prosegue l’esponente di Sinistra Italiana – “le superfici da pulire non diminuiscono, ma addirittura aumentano, così come i fatturati. Dobbiamo dunque pensare che si voglia semplicemente fare più profitto sulla pelle dei lavoratori? Ho timore che sia sempre e solo questo il punto. ‘Together more’ è il claim della nota azienda di assicurazioni. Già, la Reale Mutua si pregia di una statura morale unica: l’assicurazione che si prende cura delle persone, dei loro bisogni. Ma che cura ha di coloro che ne rendono possibile il funzionamento e il decoro?”