Appuntamento per martedì 3 ottobre, alle 18, presso il Circolo dei lettori con la presentazione di "Diana. Vita e destino" (UTET).
Aggirando i luoghi comuni, il giornalista Vittorio Sabadin, già corrispondente da Londra per La Stampa, esperto della Royal Family, penetra negli occhi tristi e distanti di Lady D, restituendone un ritratto inedito, libero dalla mitologia della stampa, distante dagli scandali e dalle foto patinate, controverso e, per questo, umano. È Diana. Vita e destino (UTET).
Quando nel settembre del 1980 il reporter James Whitaker arrivò con due fotografi sulla sponda del fiume Dee, a Balmoral, non aveva idea di che cosa lo aspettava. Fece appena in tempo a scorgere la giovane ragazza bionda che accompagnava il principe Carlo nella sua battuta di pesca: sentiti dei rumori in lontananza, la ragazza si nascose rapida dietro un albero, utilizzando uno specchietto da cipria per controllare i loro movimenti. Whitaker, sorpreso dall’astuzia, disse agli altri due: «Questa ci darà filo da torcere. Ma chi è?».
A vent’anni dalla tragica morte nel tunnel dell’Alma, a Parigi, si è convinti di conoscere tutto della sua storia. Ma l’immagine di Diana, complici i mass media, è stata ridotta troppo spesso alla banalità del santino: amica di Madre Teresa, testimonial attiva per associazioni umanitarie e campagne per la prevenzione dell’AIDS, la “principessa del popolo” sarebbe stata, secondo copione, amata con trasporto e passione dai sudditi, detestata dalla regina, vessata dalla stampa, tradita e mortificata dal marito, immolata come simbolo di una vita libera e coraggiosa schiacciata dalla crudeltà delle istituzioni e della storia.
Ingresso libero fino a esaurimento posti
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