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Nuove Note | 12 novembre 2017, 06:30

Rabbia, tristezza, meraviglia e anche amore a suon di alternative rock: questo il nuovo disco degli Afu

Gli Afu sono un alternative rock band formatasi nel 2007, che proprio in quell’anno ha pubblicato la prima demo

Rabbia, tristezza, meraviglia e anche amore a suon di alternative rock: questo il nuovo disco degli Afu

Gli Afu sono un alternative rock band formatasi nel 2007, che proprio in quell’anno ha pubblicato la prima demo. A distanza di anni, e di qualche cambio di formazione, ha messo fuori qualche mese fa il disco “Great Weather No Crowds”.

La loro idea di base nel fare musica è la condivisone delle idee e della sensibilità di ciascun componente. Il disco miscela grunge, rock e soul ad un po’ di psichedelia. I testi parlano di rabbia, tristezza, meraviglia ma anche di amore.

 

Afu, cosa vuol dire?

Niente di particolare in realtà. Era un’esclamazione che usavamo quando eravamo ragazzini al posto di “ok” o “che figata”. Quindi, per non prenderci troppo sul serio, ci è venuto naturale usarlo come nome.

Fate musica ispirata a gruppi internazionali e usate la lingua inglese, quest’ultima scelta è dettata dal tipo di musica che fate o da una vocazione internazionale?

Siamo tutti cresciuti ascoltando più musica straniera che italiana, con la convinzione che per fare grunge o rock l’inglese funzionasse di più. Inoltre siamo timidi…

Vi siete formati nel 2004, pubblicato la prima demo nel 2007 e da allora sono passati dieci anni, il segreto della vostra longevità?

Ci divertiamo a suonare e non abbiamo mai sentito alcun peso nel farlo. Negli anni poi abbiamo cambiato formazioni e generi, siamo partiti in 6 con un sax e attitudine funk rock, un paio d’anni dopo eravamo in tre a fare musica acustica. Ci piace sperimentare e giocare con la musica, anche se adesso siamo saldi su quanto stiamo facendo, sia come formazione che come genere. 

Chi all’interno della formazione si occupa dei testi e chi della musica? Come unite le due componenti?

Tutti partecipiamo alla composizione dei pezzi. La cosa bella della condivisione è che un’idea di base può essere declinata secondo la sensibilità di ognuno e, quando tiri le somme, alla fine il totale è maggiore della somma delle parti.

Da pochi mesi avete pubblicato il disco “Great Weather No Crowds”, cosa ci racconta?

Di un mese chiusi in studio a fare quello che ci piace, di singoli pezzi che un po’ per magia e un po’ per la bravura del produttore che ci ha aiutato, Manuele Miceli, hanno trovato un loro senso comune. Grunge, rock, soul e un po’ di psichedelia: nei 10 brani che compongono il disco potete trovare questo e anche qualche sfumatura meno definibile. A volte parla d’amore? Si, diciamolo. Ma anche di rabbia, di tristezza, e della meraviglia che si prova ogni tanto guardando questo strano mondo.

La vostra Torino musicale e non.

Per quanto ci riguarda esiste solo una Torino musicale, dal rock al rap all’elettronica c’è sempre qualcosa di interessante da ascoltare. Per i musicisti è una palestra bella e complicata, con un pubblico esigente e grandi stimoli, anche se senza i Murazzi ci manca un pezzo di cuore.

News, live a breve?

Abbiamo suonato sabato 11 novembre al POP, mentre i nostri prossimi concerti a Torino sono, il 15 dicembre a l’Ultima Thule e il 4 gennaio al Blah Blah. Il disco è appena uscito e a corredo abbiamo realizzato il videoclip del primo singolo “Peaceful” che potete guardare su youtube e facebook cercando “Afu Torino”.

 

https://www.facebook.com/afu.rock.torino/

 

Federica Monello

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