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Politica | 15 novembre 2017, 20:22

Moncalieri, per il sindaco Montagna la notte più lunga

In una affollata assemblea, il primo cittadino ha annunciato di aver proposto a tutti i consiglieri di maggioranza di sottoscrivere un documento che li impegna per la seconda parte della legislatura: domani alle 18, dopo la conta dei voti si saprà: dimissioni rientrate o elezioni

Moncalieri, per il sindaco Montagna la notte più lunga

Per Paolo Montagna sarà la notte più lunga questa. Domani, giovedì 16 novembre, alle ore 18 scade il termine per ritirare le dimissioni annunciate il 27 ottobre scorso. Moncalieri saprà dunque se il sindaco ha deciso di andare avanti oppure se il comune sarà commissionato e si andrà a nuove elezioni in primavera.

In questi giorni si sono rincorse voci di campagna acquisti con esponenti dell’opposizione, di un patto di desistenza proposto ai Cinque Stelli, che con la loro astensione la settimana scorsa avevano permesso al sindaco di Moncalieri di far passare il progetto di riconversione dell’area ex Dea, di nuovi confronti con i Moderati per provare a ricucire lo strappo. Nulla di tutto questo. In una affollatissima assemblea pubblica, andata in scena questa sera accanto alle Fonderie Limone, alla quale erano presenti anche i sindaci di Nichelino e Beinasco, Giampiero Tolardo e Maurizio Piazza, il primo cittadino di Moncalieri ha scoperto le carte e calato l’ultimo jolly: “Ho presentato in queste ore un documento a tutti i consiglieri della mia maggioranza, da sottoscrivere per andare avanti fino al 2020: ci sono scritte le cose da fare insieme per completare il programma elettorale, per approvare quei provvedimenti che devono essere portati a termine”.

“In primis il nuovo ospedale unico della Regione, la messa in sicurezza della città. Entro domani alle ore 18, quando scade il termine per ritirare le mie dimissioni, vedrò quante firme ci sono sotto questo documento, per capire se il viaggio può andare avanti oppure no”. Lo scenario è chiaro, a questo punto. Il fatto che Montagna abbia scelto lo stesso luogo in cui aveva ufficialmente lanciato la sua candidatura alle primarie nell’autunno del 2014 non è stato casuale. “Qui il mio viaggio era iniziato addirittura dieci anni fa, quando ho raccolto il testimone da mio padre”, ha raccontato Montagna “accettando di entrare in consiglio comunale”. Nel 2010 Montagna è diventato poi vicesindaco e quattro anni dopo, dopo aver vinto le primarie, è stato incoronato candidato sindaco del centrosinistra, vincendo poi la sfida elettorale del maggio 2015.

Dopo aver rivendicato i risultati ottenuti in due anni e mezzo di governo (la difesa dell’ospedale Santa Croce, il raddoppio dei cantieri, la riapertura del Castello Reale) ha sottolineato però che “non tutte le gambe hanno camminato all’unisono”. Chiaro riferimento ai Moderati e a coloro che si sono tirati indietro nell’ultimo periodo. “Ecco perché il 27 ottobre mi sono dimesso, non avevo più i numeri per andare avanti, non potevo far finta di nulla. Ma in questi giorni ho sentito forte la vostra vicinanza”, ha detto rivolto all’uditorio, “l’invito a non mollare, ma per cambiare una città non basta un sindaco, occorre una maggioranza in consiglio comunale”.

Di qui l’idea di far sottoscrivere un patto a tutti i componenti della (ex?) maggioranza, per capire chi ci sta e chi no. “Non può finire così questo viaggio”, ha concluso “noi vogliamo proseguire per passare un giorno il testimone, lasciando una Moncalieri migliore. Noi non abbiamo mai cambiato idea. Non perdiamoci di vista, il meglio deve ancora venire”. Domani sera alle 18 sapremo se è davvero così, oppure se calerà il sipario sull’esperienza di Paolo Montagna alla guida della quinta città del Piemonte.

Massimo De Marzi

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