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Cultura e spettacoli | 22 novembre 2017, 00:29

"Il lungo giorno di Gloria" di Chiara Crupi in anteprima a Chivasso

Il film è frutto di un progetto curato dal Teatro a Canone

La regista Chiara Crupi

La regista Chiara Crupi

Gloria è una ragazza vittima del cyberbullismo, una forma di violenza che spesso ha avuto effetti tragici, spingendo le sue vittime al suicidio. La storia di Gloria è inventata, nata dalla fantasia degli autori che hanno firmato il soggetto del film

“Il lungo giorno di Gloria”, diretto dalla regista Chiara Crupi, che verrà proiettato sabato 25, alle 17.30 presso la biblioteca MOviMEnte (Movicentro), in anteprima nazionale, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. “Si tratta del nostro primo film – ha raccontato Luca Vonella di Teatro a Canone -, un film che ci auguriamo sappia parlare la lingua del teatro. Il progetto, che ha portato alla realizzazione di questo mediometraggio, è stato coordinato da Teatro a Canone ed ha visto la partecipazione attiva di studenti di Chivasso e Caluso oltre che di molti cittadini e associazioni: un processo di interazione fra cinema, teatro e comunità. Abbiamo voluto affrontare il problema della violenza sulle donne usando l’immaginazione come arma per proporre un cambiamento. Questa nostra nuova produzione è stata possibile grazie alla produzione del Centro Antiviolenza, al sostegno economico del Dipartimento Pari Opportunità della Regione Piemonte e alla collaborazione dell’Istituto alberghiero Ubertini di Chivasso ed il Liceo Martinetti di Caluso”.

Il film – che si presenta come un interessante esperimento di sovrapposizione fra linguaggio cinematografico e linguaggio teatrale – propone una storia di stringente attualità: Gloria viene filmata durante un incontro con il suo ragazzo e successivamente viene ricattata sessualmente da un amico di quest’ultimo. Se non cederà, il filmato finirà in rete. Ma Gloria si ribella e in una colluttazione con il fidanzato cade e si ferisce gravemente. Ricoverata in ospedale, Giulia cade in coma ed proprio mentre è immersa in questo stato particolare che la sua stanza si popola di personaggi fiabeschi. E sono proprio questi personaggi che si esprimono attraverso il linguaggio teatrale e che rappresentano i sogni e le fantasie, una sorta di vita parallela che Giulia sviluppa durante il suo stato di incoscienza, una vita popolata di creature che sembrano scaturire direttamente dalla natura. E mentre Giulia è immersa nel suo mondo, i medici decidono di staccare i macchinari che la tengono in vita…

“Il finale è aperto – racconta Luca Vonello, regista teatrale di Teatro a Canone – perché quello che vogliamo lanciare, in particolare ai ragazzi, è un messaggio di speranza: vogliamo metterli in guardia contro i pericoli che possono incontrare ogni giorno, ma anche lasciare aperta la porta della speranza, perché i sogni hanno aiutato Giulia a rimanere in vita. Per realizzare il film abbiamo intrapreso un percorso artistico-pedagogico che ha coinvolto tutta la comunità, abbiamo girato scene a Chivasso, Settimo Torinese e sul lago di Viverone e, oltre ad attori professionisti, sono state scelte delle persone che avevano un viso interessante. E’ presente anche un tocco di neorealismo, con le donne del Centro Antiviolenza che hanno una loro parte”.

Il film sarà anche oggetto di una serie di proiezioni, il 24, 27 e 28 novembre al Teatrino Civico, riservate alle scuole superiori, e dopo la tappa chivassese, si pensa di presentare il film al Festival Piemonte dal vivo.

Annarita Scalvenzo

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