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In Breve

| 03 dicembre 2017, 03:00

Un Grandalbero da salvare, il racconto della domenica

“Se molte formiche si mettono insieme, spostano anche l’elefante...”. Valori come amicizia, solidarietà e collaborazione sono al centro della trama dell’ottavo capitolo

Un Grandalbero da salvare, il racconto della domenica

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Se molte formiche si mettono insieme, spostano anche l’elefante...”. Valori come amicizia, solidarietà e collaborazione sono al centro della trama dell’ottavo capitolo de “Il Mistero del Grandalbero”: i protagonisti del giallo ortofrutticolo, raggiunto finalmente il Grandalbero in pericolo, scopriranno un nuovo attore pronto ad aiutarli… 

(TRATTO DAL LIBRO, “Il Mistero del Grandalbero
Capitolo 8: Un Grandalbero da salvare”)

 

Ai nostri non rimaneva che ripartire alla volta di Portacomaro Stazione, per portare al termine la missione.Proprio mentre stavano per incamminarsi, pensando sconsolati al lungo tragitto da affrontare, udirono un fragore di metallo e un cigolar di ruote. Con loro grande sorpresa, videro sbucare un camioncino verde, che certo aveva visto tempi migliori, con al volante la signora Pera Madernassa, la maestosa segretaria di Sir Tartufo. Nota come Madame Madernassa, data l’importanza del suo ruolo in Ambasciata, guidava risoluta e militaresca con accanto la trepidante Zucchina Trombetta che, suonando ininterrottamente il clacson, cercò di richiamare la loro attenzione.
- Ispettore, Ispettoooreee! Ero tanto preoccupata, sa! Per non farmi sopraffare dell’ansia, ho rinnovato tutto l’arredamento dell’ufficio... La moda di quest’anno è lo stile shabby-chic!
Senza troppi riguardi per la signorina Zucchina, Madame Madernassa si impose: - Riposo soldati! Vi porto i saluti di Sir Tartufo, che ci ha mandate in vostro aiuto.
E, senza troppi complimenti, aggiunse:
- Avanti, Ispettore, salga! E anche voi, piccole pallette di vitamine, marsch! Che la strada è ancora lunga!L’Ispettore, un po’ in soggezione, non poté fare altro che ringraziarla:
- Madame, lei ha un cuore di perla! - per poi rivolgersi burbero a Zucchina - Per tutte le rape, sei sempre la solita tu! Avrai mica buttato via anche la mia preziosissima stufa a mais?!?
- Tranquillo, Ispettore! - ribattè con tono saccente Zucchina Trombetta - Sono per il consumo consapevole, io. So bene che, dagli scarti del mais, si può produrre energia pulita e a buon mercato!”
Partirono sgommando e il ritorno fu piuttosto concitato. Il momento della verità si stava avvicinando e la tensione era da tutti palpabile: persino la Banda del Bosco aveva messo da parte l’abituale voglia di fare baldoria.
Giunti in vista di Portacomaro Stazione, la nube nera oscurava ormai il cielo, rendendo l’aria pesante e irrespirabile. Davanti alla Centrale di Polizia, il camioncino con tutti i suoi occupanti venne risucchiato da un turbine nero, che li fece girare e girare e girare... come un centrifugato di frutta.Sembrava non finire più, ma non durò che pochi secondi: il vortice li risputò, ammaccati e doloranti, sulla collinetta di Bricco Marmorito, proprio nei pressi della radura da cui il Grandalbero dominava l’intera vallata.La salute del Grandalbero era assai peggiorata: la metà della chioma che, pochi giorni prima, era ancora verde, ora si mostrava completamente nera e lucida, e la corteccia cadeva a pezzi; non un lo di luce tra i rami, né il cinguettare di un solo uccellino a rallegrare quell’atmosfera lugubre, in cui l’Ispettore e i suoi amici erano stati sbalzati. Mentre la nube scura ribolliva come animata da volontà propria, all’Ispettore vennero in mente le parole della Masca Vanda:
- ...non dobbiamo lasciarci ingannare dalle apparenze...
Dunque, cosa si nascondeva dietro a quella tremenda nuvola? Come difendersi da quella minaccia? Parve, allora, all’Ispettore che la nuvola si fosse accorta di lui, poiché muovendogli incontro, tuonò:
- Blaaaooo bleeeiaaah blouaobu!
L’Ispettore urlò con tutto il fiato che aveva in gola: - Cosa dici? Perché ci stai facendo questo? Cosa vuoi da noi? Chi sei?
- Bluuueeeuen bliiiaaabu!
Dopo questa risposta intraducibile, si alzò un forte vento; la nube divenne enorme, assumendo sembianze vagamente umane, e due braccia nere si protesero da essa verso il Grandalbero.Quando capirono che l’intento della nube era sradicare il Grandalbero, la Banda del Bosco, la signorina Zucchina Trombetta e Madame Madernassa istintivamente si presero per mano e formarono un grande cerchio intorno al fusto, per proteggere quel che rimaneva del Signore della Natura.Nergi e l’Ispettore Cardo Gobbo, scambiandosi una veloce occhiata d’intesa, capirono che era il momento di agire. Nergi, afferrata la prima ampolla donata dalla Masca Vanda, la scagliò più forte che poté contro la nube. La pozione per sconfiggere andò a segno: il cielo si aprì e la nube esplose in milioni di bolle, liberando cenere e fuliggine che ricaddero sull’intera combriccola.Anche l’Ispettore non perse tempo: presa l’altra ampolla, cosparse le radici del Grandalbero con la pozione per guarire.In quel momento, una gran luce illuminò il cielo accecando tutti i presenti e, da lontano, risuonò l’eco della voce della Masca Vanda:
- Se molte formiche si mettono insieme, spostano anche l’elefante...
Non ebbero il tempo di riaprire gli occhi, che una pioggia torrenziale s’abbatté sulla terra, ormai completamente arida, dissetandola e purificando l’aria dalle ultime scorie della nuvola.Dopo quell’acqua provvidenziale, parve che la natura si fosse risvegliata con un sospiro di sollievo: i prati tornarono di un bel verde brillante, punteggiato qua e là di fiori variopinti; si udirono nuovamente gli uccelli cinguettare allegri e, in uno squarcio d’azzurro, comparve il sole.Voltandosi a guardare il Grandalbero, i nostri eroi videro che - come per magia - era tornato al suo antico splendore, e ai suoi piedi giaceva un bimbo addormentato.Altrettanta fu la meraviglia quando, accanto a lui, videro comparire un personaggio dalla sagoma indefinita, dal profumo intenso e inebriante. Si trattava di colui che, fin dall’inizio, lavorando nell’ombra, aveva tessuto le trame della nostra storia: il misterioso Ambasciatore, Sua Maestà il Tartufo Bianco d’Alba.

 

Con l’avvicinamento delle festività natalizie, cresce anche la voglia di cucinare e gustare in famiglia i grandi classici della tradizione: in arrivo nelle prossime domeniche della rubrica, tante nuove ricette a cura di SuperCheffo (Alessandro Pavesio), con alcuni “must” della cucina invernale rivisitati con i prodotti del territorio. Si parte con la pera Madernassa di Guarene (CN), rielaborata in un semolino fantasy tutto da sperimentare, per tutte le età!

 

Per leggere lo scorso episodio della rubrica, clicca qui:

TargatoCN: bit.ly/2AiPhuW

Torino Oggi: bit.ly/2k8ZGD0

Savonanews: bit.ly/2i3ru7b

Sanremonews: bit.ly/2iT3VPm

 

 

Dove si può acquistare il Bilibro?

Per scoprire tutti i contenuti del bilibro di Renata Cantamessa (alias Fata Zucchina) “Il Mistero del Grandalbero – Ricette Favolate di Fata Zucchina”, si può acquistare su Arabafenicelibri.it (http://bit.ly/2nAOXAp), presso tutti i negozi Coop o ordinandolo alla propria libreria di fiducia.

 

Quanto costa? A chi sono destinati i proventi della vendita?

Il prezzo è di 10€. I proventi raccolti dalla vendita (2€ a libro) saranno donati in Piemonte a favore del progetto F.A.T.A. di Fuoriterapia Assistita con Animazione dell’Ospedale Infantile “Regina Margherita”, in collaborazione con l’Associazione Onlus “La Collina degli Elfi” di Govone d’Alba. Il ricavato di Liguria e Lombardia sarà rispettivamente devoluto all’Ospedale “Gaslini” di Genova e alla Fondazione “De Marchi Onlus” di Milano.

 

Scorri al fondo della pagina per consultare la scheda di presentazione del libro.

 

Contatti

E-mail: renata@fatazucchina.eu

Sito web: www.fatazucchina.net

Pagina Facebook: Renata Cantamessa – Fata Zucchina

Instagram: @fatacantamessa

Twitter: @RCantamessa

Youtube: Renata Cantamessa – Fata Zucchina

 

Chi è Renata Cantamessa?

Giornalista di carta stampata e web, autrice e conduttrice radio-televisiva, doppiatrice

di cartoon, ghostwriter e project-manager, cresce professionalmente nel settore della

cooperazione. Opera in modo trasversale su comunicazione e multimedia-marketing, con specifica attenzione attorno ai temi strategici dell’agroalimentare, della territorialità, del benessere e della sostenibilità. Oltre al mondo della cooperazione e dell’agricoltura (ortofrutta in primis), collabora attivamente con la GDO-Grande Distribuzione Organizzata italiana, la Sanità Pubblica (Asl territoriali), l’Università degli Studi di Torino, gli Istituti di Istruzione Superiore a indirizzo agrario-alberghiero e con l’USR-Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte, con un coinvolgimento sulla progettazione dell’attività formativa di alternanza scuola-lavoro. Dal 2013 veste la “nuova identità” di Fata Zucchina, da lei creata e impersonata come icona moderna del Food&Wealth (Health + Welfare) per divulgare nuovi modelli di integrazione e consumo nella relazione tra persone e territorio.

 

Chi è Fata Zucchina?

E’ la prima “fata agricola” italiana, proposta come modello smart di avanguardia al femminile, per ricordare che le donne possono essere un importante veicolo di innovazione in agricoltura. Un omaggio diretto a quell’oltre 70% di lavoro agricolo che - nel mondo - è realizzato da generazioni di donne rurali. Ma non solo: la “bacchetta magica” di Fata Zucchina – ovvero la sua divulgazione attraverso progetti che diventano rubriche, come “Il Bugiardino di Fata Zucchina”- si rivolge per antonomasia al settore primario, come snodo centrale di una “nuova economia”. C’è dunque l’Agricoltura con l’iniziale maiuscola al centro del cuore di questa fata rurale, cioè quel Made in Italy fatto di terra variegata, mani laboriose e grandi intelligenze, che ha bisogno di tornare a simpatizzare con le famiglie e di giocare con i bambini, accendendo la loro voglia di fare, di immedesimarsi e costruire; educandoli a trattare i frutti della terra come nuovi “amici” e a seminare una felicità fatta di beni relazionali, tradizione e innovazione.

 

Illustrazione di Daniela Raineri 

Renata Cantamessa

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