Si presenta anche a Torino il partito Grande Nord, nato in risposta alla svolta “nazionale” della Lega Nord di Matteo Salvini e che punta a portare avanti le idee di Gianfranco Miglio, primo ideologo del Carroccio del quale, due giorni fa, ricorreva il centenario della nascita. È il federalismo la questione più importante, che secondo i componenti di Grande Nord, che punta a entrare nel prossimo Parlamento con candidati in sei regioni, la Lega avrebbe abbandonato.
L’idea è quindi avere l’Italia suddivisa in tre macro-regioni (Nord, Centro e Sud) confederate tra loro, all’interno degli “Stati Uniti d’Europa”. Uno stato federale, quindi, che guarda al modello degli Stati Uniti d’America. Un’Europa unita sulle questioni più importanti (come la politica estera e l’esercito) ma che rispetti le autonomie locali, come ad esempio per le questioni fiscali.
Lo ha sottolinato Oreste Rossi, ex presidente del Consiglio regionale del Piemonte, nonché leghista della prima ora e dalla scorsa estate in corsa con Grande Nord. “Siamo il sindacato della gente del nord – ha spiegato – e candidiamo tutte persone nuove, vogliamo rinnovare la classe politica”. Ora l’obiettivo è raccogliere le firme necessarie per poter presentare il simbolo alle prossime elezioni: ne servono 1600, quindi 400 per ogni collegio plurinominale in cui Grande Nord si candida.
C’è tempo fino al 29 gennaio, per questo per i partiti con numeri più ridotti si prospetta una battaglia senza quartiere per guadagnare consensi, un problema di cui si è parlato anche sul piano nazionale, con la lista di Emma Bonino. “In proposito – ha commentato Oreste Rossi – trovo che l’accordo tra Bonino e Tabacci sia ributtante. Lei, da sempre abortista da sempre, ora può candidare la propria lista grazie al simbolo di un partito da sempre anti-abortista”.
“La nostra battaglia è dura – ha aggiunto Tonino Sidari, uomo-macchina del partito che coordina le operazioni elettorali in Piemonte – ma noi non puntiamo ad avere posti di governo, vogliamo invece dare fiducia a un governo che abbia delle linee programmatiche nell’interesse del Nord. Non accetteremo compromessi”.
Alla conferenza stampa di presentazione, accanto a Rossi e Sidari, c’erano anche le candidate Anna Doleatto, in corsa alla Camera per il collegio Piemonte 1-02, e Maria Grazia Rotella, capolista per il Senato nel collegio Piemonte 1, entrambe alla prima esperienza politica. “Vorrei trattare il tema della cultura a 360° – ha spiegato Doleatto – come ad esempio la cura dei monumenti, vedo invece un Paese allo sfascio, in decadenza”.
“Da ora in avanti – ha chiosato Domenico Morra, candidato per Grande Nord e attualmente consigliere alla Circoscrizione 2 – appoggeremo solo politiche federaliste”.
Sono una ventina, in totale, i candidati di Grande Nord, di cui la metà sono donne. Oltre allo stesso Sidari, in lista c’è Monica Camoletto, ex "pasionaria" della Lega a Volpiano, poi lasciata fuori dal partito nel 2014 e ora consigliera di opposizione nel suo Comune, ma c’è anche Walter Togni, ex parlamentare della Lega fra il 2008 e il 2013.