Da bambino indossavo una maschera di Paperino, ma non volevo che mia mamma facesse i buchi per gli occhi temendo me la rovinasse. E così andavo a sbattere contro muri e porte. Non ero già troppo furbo allora…. eppure non vedevo l’ ora di indossarla. Poi, quand' ero più grandicello, mi regalarono un costume da indiano, con tanto di arco e frecce. E io giravo orgoglioso per le vie del mio quartiere e partecipavo a tutte le feste di Carnevale.
Ecco, il Carnevale: che fine ha fatto? A me pare sia una festa che sta scomparendo, almeno nelle grandi città. Girando per le vie e per le piazze c’ erano mucchi di coriandoli e stelle filanti che facevano impazzire i ragazzini e dannare i netturbini e chiunque addetto alle pulizie. Ora non li vedo più. Ma anche nei paesi, nonostante l’ impegno delle Pro Loco, mi sembra che non ci sia più quell’ entusiasmo e grandi partecipazioni per le sfilate, per i baracconi e le giostre.
C’ è qualcuno che conosce ancora il nome della maschera caratteristica della propria città? E pochi sanno che quel personaggio in maschera spesso rappresenta un pezzo di storia della comunità, un modo di irridere il potere, e il Carnevale era sempre il periodo durante il quale metaforicamente il popolo regnava al posto del sovrano o del nobile padrone del territorio.
Perché il Carnevale non ha più appeal, specie fra giovani e ragazzini? Francamente non so dare una risposta secca e univoca. Temo però che nessuno di noi abbia più tanta voglia di scherzare? Forse perchè viviamo già tutto l' anno in maschera. Insomma, ci arrabattiamo in un grande e triste Carnevale per dodici mesi, e ci rifiutiamo di farlo in uno specifico momento dell’ anno.