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Politica | 12 febbraio 2018, 15:05

Egizio, Meloni al contrattacco: "Mai detto di voler cacciare Greco: è una bufala"

La candidata di Fratelli d'Italia smentisce le ricostruzioni di ieri, ma poi attacca "La sinistra ha fatto quadrato intorno al direttore, mentre nessuno ha telefonato al brigadiere dei carabinieri ferito". Crosetto: "Fatto gravissimo, è una fake news"

Egizio, Meloni al contrattacco: "Mai detto di voler cacciare Greco: è una bufala"

Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia al contrattacco: "Mai detto di voler mandare via Greco dalla direzione del museo Egizio di Torino. E' una bufala costruita dalla sinistra".

Lo ha fatto tramite un video postato sulla sua pagina Facebook, in cui - con alle spalle i manifesti della campagna elettorale - ribadisce: "Andate a cercare quella dichiarazione: non esiste". E ancora: "Vogliono far dimenticare l'iniziativa cretina del direttore del Museo Egizio di far gli sconti solamente per gli arabi, iniziativa pubblicizzata con i soldi degli italiani".

"Per noi è un'iniziativa discriminatoria. Gli sconti non si fanno su base etnica e il direttore ci ha detto che fanno gli sconti anche a San Valentino. Non ha capito. Ma noi non cacciamo nessuno: queste sono le cose che fa la sinistra e Renzi, occupando le poltrone e promuovendo iniziative ideologiche".

Segue poi un discorso programmatico sulla cultura e sulla meritocrazia. Ma il cerchio si chiude ancora all'Egizio: "E' un'iniziativa stupida, discriminatoria non solo nei confronti degli italiani, ma anche degli immigrati, e sono tanti, di altre lingue. E non si capisce perché chi non parla arabo non possa entrare al museo Egizio pagando di meno. E ancora più discriminatorio che tutta la Sinistra abbia fatto una levata di scudi per difendere questo povero Christian Greco che guadagna solo 120mila euro l'anno. Gli ha telefonato addirittura Renzi, per portargli la sua solidarietà. Mentre ieri, quando un brigadiere che prende 1200 euro al mese, è rimasto a terra preso a calci da quattro deficienti dei centri sociali, Renzi la telefonata di solidarietà non ha ritenuto di doverla fare".

Insomma, ennesima puntata di quella che - condita con salsa elettorale - sta diventando una vera telenovela. Di certo, non la puntata conclusiva.

Intanto, a Meloni si aggiunge anche Guido Crosetto, uno degli esponenti piemontesi di Fdi. "Gravissima la vicenda inventata sul direttore del museo egizio. Quando una autorevole agenzia e poi testate decidono di trasformare completamente le parole di una persona, facendogli dire cose mai detto, significa che si è superata una soglia pericolosissima. È accaduto a Mollicone, responsabile cultura di FDI, che ha criticato giustamente la discesa in campo politico dei vertici tecnico/politici del ministero e si è trovato invece a veder riportare minacce di licenziamento al direttore Greco. Lui invece ha detto l'opposto e cioè che FDI avrebbe scelto i tecnici per bravura e non per appartenenza. Quindi, semmai, Greco sarebbe protetto dalla sua professionalità e dai suoi risultati". "È stato inutile - ha detto ancora Crosetto - che questi concetti siano stati ribaditi subito da me, coordinatore nazionale, ieri. Oggi i giornali usano come una mazza questa fake news. Per questo presenteremo immediatamente ricorso all'Agicom per violazione della legge sulla par condicio, chiedendo che lo stesso spazio usato per diffondere falsità, incuranti delle smentite e delle precisazioni immediatamente fatte sia da me che da Mollicone".

Massimiliano Sciullo

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