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Eventi | 23 aprile 2018, 09:00

Baustelle, una serata alle Ogr sospesa tra "l'amore e la violenza"

Data torinese ieri sera per la band che ha pubblicato da poco il suo ultimo disco, a pochi mesi di distanza da quello precedente: un momento di creatività che si è confermato con forza anche sul palco

Baustelle, una serata alle Ogr sospesa tra "l'amore e la violenza"

Sono passati pochi mesi dal disco "L'amore e la violenza", ma i Baustelle sono in quel momento di grazia creativa che ogni tanto avvolge le band musicali, che quasi non riescono a stare ferme e continuano a scrivere, suonare e pubblicare canzoni. Proprio quello che è successo con "L'amore e la violenza vol.2", uscito quasi a sorpresa per la gioia dei fans.

Ieri sera, alle Ogr, i Baustelle sono tornati a esibirsi davanti al pubblico torinese dopo l'appuntamento della scorsa estate a Collegno. E il risultato è stato pressoché lo stesso (così come la temperatura esterna). Una folla di persone, entusiaste e vogliose di ballare e cantare i brani che Francesco Bianconi e soci hanno proposto dal palco.

Il solito mix di testi decadenti e tendenzialmente pessimisti, arrangiati però con sonorità sempre molto elettroniche e incalzanti. E una strizzata d'occhio (nemmeno troppo nascosta) ai Pulp di Jarvis Cocker.

"Siamo in un posto bellissimo, non ci eravamo mai stati - ha esordito proprio Bianconi, parlando al microfono durante i primi brani della scaletta, lui che non è esattamente uno che ama comunicare col pubblico - per noi è molto bello suonare qui". E poi ha chiesto al pubblico quanti fossero innamorati, scherzando: "Tutti? Ma allora Torino è la capitale dell'amore".

E poi via, lungo un percorso che ha trovato - necessariamente - negli ultimi due dischi la riserva cui attingere a piene mani. Ma che non ha disdegnato alcuni salti nel passato anche più remoto della band, arrivando a "Gomma" o "La canzone del riformatorio". Spesso, con la voce ipnotica di Rachele Bastreghi a fare da contraltare a quella suadente di Bianconi: la vera "arma segreta" (nemmeno troppo) del gruppo toscano, che si conferma una delle cose migliori in circolazione nel panorama della musica italiana del momento.

Massimiliano Sciullo

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