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In Breve

| 04 maggio 2018, 07:16

Miti immaginari ed effimere illusioni indicano la strada per diventare Campioni

La palla che gonfia la rete sul colpo di testa di Higuain a Milano, da l’esatta percezione di cosa significhi essere ‘gobbi’

Miti immaginari ed effimere illusioni indicano la strada per diventare Campioni

La palla che gonfia la rete sul colpo di testa di Higuain a Milano, da l’esatta percezione di cosa significhi essere ‘gobbi’. Appellativo coniato da chi ha avuto lungimiranza sul futuro del Calcio italiano, perché attraverso gli anni, quel carico di trofei conquistati sul campo ne accentua, per peso che gradatamente aumenta, la gobba. Per qualcuno è simbolo di sfottò, per Noi Orgoglio e Fierezza.
L’italiano tende verso il manicheismo, influenzando la Storia di una terra che ha conosciuto l’apoteosi, la decadenza e la morte degli imperi.
Ora più che mai, la maniacale divisione tra ‘pro e contro’ trova applicazione nel mondo del pallone, l’Olimpo dei gladiatori dell’era moderna.
La juventinità fa da spartiacque al tifo calcistico, con ‘i gobbi’ da una parte e il resto d’Italia dall’altro. Saltano gli steccati, il regionalismo diventa démodé e tifoserie acerrime nemiche conosco armistizi decretati dall’esasperata speranza di vedere l’ecatombe dei Vittoriosi.
C’è chi si trincera dietro miti immaginari, vivendo di illusioni, diluendo così l’amaro calice della sconfitta. Inaccettabile per molti, pronti a stracciarsi le vesti e gridare a un nuovo scandalo, adducendo a sostegno atteggiamenti troppo amichevoli e labiali ritenuti inequivocabili. Fino a proferire, come il Sindaco di Napoli, veri e propri proclami da crociata, dimenticando che la lotta alla corruzione avrebbe dovuto intraprenderla già da tempo e non attendere una mancata decisione di un direttore di gara. Anche perché, quando lo stesso arbitro ‘osò’, parecchi dimenticano che lo fece sul rigore concesso al Napoli contro il Bologna ( vedasi Callejon e relativo tuffo). In quel contesto, come in molti altri del resto, la ‘giustizia’ non venne, guarda caso, presa a pretesto per esternare ridondanti accuse.
Il ribaltone degli ultimi minuti a San Siro adducetelo alla tenace caparbietà di una squadra che da ormai sette anni da costantemente riprova di rinascere, proprio quando tutti già preparano gli arredi per la sepoltura.
Sommate alla sua vitalità il cambio delle geometrie in campo, grazie ai nefasti cambi di Spalletti, e vi renderete obiettivamente conto che il tutto ha influenzato il risultato ben più di alcune presunte decisioni arbitrali (disattese su entrambe i fronti).
Aggiungeteci di contorno una Fiorentina che il giorno dopo non si è ‘scansata’ e il gioco è fatto.
La fazione anti juventina grida comunque allo scandalo, parlando di Campionato falsato, dimentichi del conteggio globale delle erronee decisioni arbitrali.
Vi invito a verificarlo, in siti tutt’altro che di parte, come ad esempio ‘calciomercato.com’, dove, nella ‘Classifica delle ingiustizie’, il Napoli figura con 4 sviste a favore e 0 episodi contro (+4) e la Juventus con 3 sviste a favore e 7 contro (-7).
Non placherebbe comunque l’ira di chi siede al fianco di un Pulcinella stremato dai doppi festeggiamenti per il titolo di Campione d’Inverno e del punteggio pieno allo Stadium, così come quella di chi fa di Pinocchio una bandiera, dimenticando le molte analogie del burattino di Collodi con la storia societaria nerazzurra.
A questo fine, suggerirei ai suoi tifosi di dar vita alla prossima coreografia contro la Juve, utilizzando il cartone, di cui la propria Società è ampiamente provvista.

Beppe Franzo

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