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Politica | 27 maggio 2018, 09:53

Stalli per biciclette, scontro tra 5 Stelle e PD in Circoscrizione 4

Bocciato un ordine del giorno del Movimento sull'installazione di nuovi archetti e rastrelliere. A far discutere, un elenco di luoghi segnalati dai cittadini senza il filtro delle Commissioni di Quartiere e di altri organi

Stalli per biciclette, scontro tra 5 Stelle e PD in Circoscrizione 4

Uno scontro politico vero e proprio su un tema condiviso: l'introduzione di nuovi stalli per le biciclette sul territorio della Circoscrizione 4. Quello della mancanza di “parcheggi” è un problema molto sentito in zona, aggravato negli ultimi mesi dal proliferare dei servizi di bike sharing “free floating”, i velocipedi “smart” che si possono lasciare dove si vuole.

A far montare la polemica è stato, durante l'ultimo Consiglio, un ordine del giorno (poi bocciato) presentato dal Movimento 5 Stelle in cui si richiedeva, alla Giunta Comunale e all'assessora ai trasporti Lapietra, di valutare l'installazione di nuovi archetti o nuove rastrelliere, con allegato un dettagliato elenco di punti adatti allo scopo.

La discussione tra i due schieramenti è già partita qualche settimana fa, come spiega il consigliere del Movimento Federico Varacalli: “In linea di massima siamo sempre stati d'accordo con il PD sulla volontà di fare qualcosa per risolvere la situazione: dopo un confronto con Pontrandolfo avevamo anche accettato di inserire quasi tutte le modifiche proposte, tra cui lo stralcio della premessa politica sull'efficienza del programma comunale in tema di mobilità sostenibile e l'integrazione del nostro elenco con alcuni punti da individuare attraverso le commissioni di quartiere. L'unica richiesta che non abbiamo accolto è stata la totale cancellazione dell'elenco stesso, che avevamo stilato in base alle segnalazioni dei cittadini”. Ad alimentare lo scontro è stata la votazione negativa di lunedì: “Non hanno neanche voluto discutere – continua Varacalli - le modifiche da attuare attraverso emendamenti da votare in Consiglio. Perché nelle altre Circoscrizioni la stessa proposta è passata anche con i voti del PD? Perché l'hanno bocciata chiedendoci di farla insieme? La nostra sensazione è quella che vogliano attaccare noi per attaccare il Comune e che non sopportino l'idea che venga fatto qualcosa senza la loro benedizione” conclude.

A rispondere, punto per punto, alle perplessità di Varacalli è lo stesso Gianvito Pontrandolfo, con cui il confronto era stato avviato in tempi non sospetti: “Tra di noi c'è un ottimo rapporto: conoscendo la mia sensibilità sull'argomento, mi aveva informato in anticipo di voler presentare l'interpellanza. Da parte nostra c'è sempre stata la massima disponibilità a collaborare ma, quando abbiamo letto il passaggio sul presunto sostegno alla mobilità sostenibile da parte del Movimento 5 Stelle cittadino non abbiamo potuto far finta di nulla; sono anche stati attaccati dal presidente del Bike Pride per i tagli fatti”. Il muro contro muro è poi proseguito sul famoso elenco: “I posti dove posizionare gli stalli - aggiunge Pontrandolfo – non possono essere stabiliti senza criterio ma vanno vagliati con il contributo delle Commissioni di Quartiere e di organi come la consulta delle biciclette, istituito dall'amministrazione centrale guidata dal loro stesso partito. Non eliminare quell'elenco ci è sembrato un tentativo di voler scavalcare la contrattazione e la partecipazione”.

In conclusione, Pontrandolfo annuncia l'intenzione di produrre un testo nuovo di zecca: “In linea generale, la loro proposta ha dimostrato di non avere una visione complessiva del fenomeno, escludendo dal testo progetti come la pista ciclabile Torino-Collegno, la pedonalizzazione del Borgo Vecchio Campidoglio e gli interventi sulla viabilità di Basso San Donato; in più, avendola presentata anche altrove, ci è venuto il sospetto che le indicazioni siano arrivate dall'alto per interessi centrali. Proprio per questo, piuttosto che portare gli emendamenti in Consiglio, abbiamo ritenuto opportuno votare contro per poter elaborare un'alternativa credibile”.

Marco Berton

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