"Dopo Bologna, anche Torino adotti una carta per tutelare i lavoratori della gig economy". La proposta, che arriva dalla capogruppo di Torino in Comune - La Sinistra di Eleonora Artesio, ha l'obiettivo di fissare delle tutele minime per coloro che operano per conto delle piattaforme online, dalla sicurezza ad equo compenso, per i quali difficilmente si possono applicare le forme di protezione ‘tradizionali’.
Una richiesta, come ha spiegato l'Artesio, che nasce dal contesto attuale, dove sempre più spesso sono presenti forme di lavoro derivanti dall'economia digitale. "Per questo motivo", ha spiegato la capogruppo di Torino in Comune - La Sinistra, "chiediamo alla Città di Torino di dare il via ad un percorso che porti alla costruzione di una piattaforma di requisiti essenziali per dare dignità ai lavoratori dell'economia digitale". La Artesio ha poi annunciato di avere in agenda incontri sul tema con Cgil, Cisl, Uil e Cub".
L'obiettivo finale è però di avere una legge nazionale che regoli e tuteli della gig economy. "Per questo motivo, ha spiegato il consigliere regionale di Sinistra Italiana, Marco Grimaldi - domani in capigruppo depositerò una proposta di legge regionale che prende spunto dal disegno di legge presentato nella scorsa legislatura dall'onorevole Giorgio Airaudo che, se assunta dal Consiglio regionale, verrà depositata in Parlamento".