Hanno sfidato il caldo di questo primo venerdì estivo - non solo per il calendario, ma anche per il clima - i rappresentanti dei Cobas. E si sono sistemati davanti agli ingressi dello stabilimento Maserati di Grugliasco per fare volantinaggio presso i lavoratori e per far sentire la propria voce sia sul futuro di Fca che, soprattutto, sul presente. Un presente che vede un filo sottile legare lo stabilimento di corso Allamano con la storica fabbrica di Mirafiori. E che ha già contato quasi 800 persone spostate da Torino a qui, per sfruttare gli ammortizzatori sociali che altrimenti sarebbero andati esauriti.
Ma l'umore è tutt'altro che buono, secondo i Cobas, da queste parti. Soprattutto dal punto di vista di chi si è spostato da Torino a Grugliasco. "Non c'è scritto da nessuna parte, dopo l'evento di Balocco e le parole di Marchionne, che i nuovi modelli saranno davvero realizzati qui - dicono gli esponenti del Movimento Operai Autorganizzati FCA - e dopo il 1° giugno l'unico dato di fatto sono stati la prosecuzione degli spostamenti degli operai da uno stabilimento all'altro. Intanto nuovi cicli di cassa integrazione sono stati annunciati per Pomigliano".
Proprio Pomigliano, domani, sarà la cornice di un'assemblea nazionale operaia con la partecipazione di lavoratori iscritti a SI Cobas, SOA, CUB, USB, FIOM e Cobas. Ma intanto, quella di oggi, è la giornata per dire il proprio pensiero sulla situazione torinese. "Marchionne sta attuando i suoi piani di smantellamento della produzione, ma soprattutto si rischia una guerra tra poveri. Visto che veniamo qui, ammassati in spazi che non sono sufficienti e con bagni di fortuna. Fa un caldo insopportabile e siamo stipati come pecore, in attesa degli altri che devono ancora arrivare. Per poi, dopo l'aula, essere inseriti in fabbrica. Ma Grugliasco ha già 900 esuberi. Di certo non vogliamo venire noi a rubare loro ulteriormente il lavoro. C'è grande incertezza. E questo genera preoccupazione".