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| 24 luglio 2018, 10:08

A Mirafiori l’orto sinergico coltivato da ex tossicodipendenti: "Riqualifichiamo la natura con l'inclusione sociale"

Il progetto vede la collaborazione del Dipartimento Dipendenze ASL Città di Torino con l'associazione Coefficiente Clorofilla. Sarà inaugurato questa sera alle ore 19 in strada Castello di Mirafiori 40

A Mirafiori l’orto sinergico coltivato da ex tossicodipendenti: "Riqualifichiamo la natura con l'inclusione sociale"

Un laboratorio che ha unito la riqualificazione di Parco Piemonte al recupero sociale di ex tossicodipendenti. Come la natura che rinasce e fiorisce, così anche tutti gli otto ragazzi coinvolti hanno trovato nuova vita: un progetto realizzato dal Dipartimento Dipendenze ASL Città di Torino, in collaborazione con l’associazione Coefficiente Clorofilla, che sarà presentato ufficialmente al pubblico stasera, dalle ore 19, a Mirafiori Sud.

Un orto sinergico realizzato in mezzo alle macerie attorno al fiume Sangone, in un’area degradata della periferia sud. Proprio una delle zone su cui si vorrà investire con il programma europeo ProGIreg: riconvertire aree post industriali, attraverso sperimentazioni di tecnologie “nature based, trasformandole in infrastrutture verdi, con il coinvolgimento di cittadini, Ong e associazioni del territorio. Un progetto di durata dai 3 ai 5 anni con un contributo per Torino di circa 2,5 milioni di euro, su un finanziamento complessivo di 10,5 milioni.

L’esperimento a Mirafiori – che ha un precedente già in Miraorti – va in un’altra direzione ancora, risollevando le sorti di un paesaggio campestre dal forte valore storico, accanto a siti di interesse rilevante come il Mausoleo della Bela Rosin. E lo fa rendendo protagonisti quei soggetti che, all’interno di un percorso riabilitativo, non possono ancora intraprendere un tirocinio professionale vero e proprio, ma vanno accompagnati in modo più soft verso il pieno recupero di abilità e voglia di stare insieme e realizzare qualcosa di utile e formativo.

La coltura sinergica vuole essere una metafora dei tanti individui che partecipano al progetto”, spiega Matteo Baldo, vicepresidente di Coefficiente Clorofilla. “Una collaborazione tra persone diverse e interscambiabili, proprio come accade nella consociazione tra piante. Questo tipo di agricoltura prevede un intervento minimo da parte dell’uomo: si osserva piuttosto ciò che spontaneamente accade in natura; il terreno non viene nemmeno arato e sfruttiamo i primi centimetri di suolo, non abbiamo un approccio invasivo”.

Nell’orto si coltivano pomodori, piselli, zucchine e fiori. “Speriamo che i ragazzi lo facciano proprio – commenta Baldo – e che il progetto possa continuare in futuro. È un primo esperimento, ma abbiamo voluto sin da subito renderlo accessibile a tutti, studiando bene gli spazi anche per far passare le carrozzine. Il risultato vuole essere un orto permanente, da mantenere così per diverso tempo”.

L’ingresso per l’inaugurazione di stasera è da strada Castello di Mirafiori 40, accanto alla Chiesa di S. Barnaba.

Manuela Marascio

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