torinoggi.it - 16 ottobre 2018, 11:36

Blocchi del traffico, confusione infinita. Gli artigiani: fate qualcosa o faremo le nostre valutazioni

A Backstage il grido di una categoria di lavoratori che si sente penalizzata dalle nuove regole entrate in vigore ieri in applicazione dell' “Accordo per la qualità dell'aria nel Bacino Padano” firmato da Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

Blocchi del traffico, confusione infinita. Gli artigiani: fate qualcosa o faremo le nostre valutazioni

Entrate in vigore le nuove regole restano tanti punti oscuri com'è emerso dalla puntata di ieri sera di Backstage, il format di attualità politica ed economica in diretta online tutti i lunedì alle 21 su Torino Oggi, Targato Cn, Linea Italia Piemonte, Chivasso Oggi, 24 Ovest e La Voce di Alba.

Se mi si allaga la casa e chiamo l'idraulico e se l'idraulico, a bordo di una vettura euro 3, viene fermato dai vigili di Torino, rischia la multa? In teoria no, dice la presidente della Commissione trasporti in Consiglio Regionale, Nadia Conticelli, dovrebbe essere sufficiente un'autocertificazione. “Però voi dovete scriverlo”, afferma rivolta a Federico Mensio, consigliere del M5S del Comune di Torino e membro della Commissione ambiente. Il nodo sta proprio qui: chi e sulla base di cosa deve scrivere nero su bianco se gli artigiani possono circolare e con quali modalità? Conticelli non ha dubbi:le deroghe sul territorio spettano al sindaco, e cita il caso di città in cui il sindaco lo ha fatto. Mensio però non la fa così semplice: è vero che il sindaco può derogare dalla delibera regionale ma poi va incontro a forti rischi di sanzioni. Ospite in trasmissione anche Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte, la categoria che si ritiene più penalizzata dai blocchi in quanto per loro le eventuali deroghe non sono chiare. Felici è allibito e arrabbiato come non mai: “E' un anno e mezzo, che è già un lasso di tempo breve, che chiediamo alla Regione di affrontare la questione. Ho stima dell'Assessore Valmaggia ma qui è stato tutto improvvisato. Mi sembra il cupio dissolvi di questa amministrazione. Ma vi rendete conto che ho 50 mila artigiani che rischiano di andare a ramengo? Migliaia di imprenditori che devono spendere cifre grosse, che non possono affrontare, per cambiare il proprio mezzo e anche gli incentivi non risolvono la questione, non sono certo sufficienti”.

Una domanda si aggira in studio: tutto questo è dettato da reale situazione di emergenza? Secondo l'ingegner Andrea Bucci, imprenditore nel settore delle energie rinnovabili, assolutamente no: “Le Pm10 generate dai veicoli sono responsabili di appena il 12% delle polveri sottili. E nell'ambito di questa misurazione solo una parte deriva dal tubo di scappamento perchè il grosso delle polveri legate ala viabilità sono originate dall'usura delle gomme e e dall'asfalto”. Bucci sulla questione ha inoltrato un esposto presso la Procura di Torino per chiedere chiarezza. E allora? Tanto rumore per nulla? E, comunque, posto che il miglioramento dell'ambiente, pur se minimo , è comunque sempre apprezzabile, c'è un contesto economico che permetta ad un grandissimo numero di cittadini di cambiare auto? Il consigliere Mensio ne fa una questione di sistema: “Dobbiamo capire che stanno cambiando le modalità di vita e di lavoro. Ormai molti lavori si fanno da casa e non c'è più la necessità di spostarsi come un tempo, una percentuale sempre più grande di persone compra su internet, i giovani non vogliono più l'auto di proprietà. Il futuro è la share economy”.

Sarà. Il presidente degli artigiani però prima che agli scenari futuri pensa al presente, ai colleghi che nei giorni scorsi hanno evocato il ritorno dei forconi, se necessario: “Bisogna condividere i passaggi, non possiamo semplicemente prendere atto di una situazione. Mettetevi d'accordo e provvedete. Altrimenti sappiate che faremo le nostre valutazioni”.

Più che una minaccia, una promessa.

Patrizia Corgnati

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