Una serie di ante di armadio piuttosto malridotte, appoggiate al muro di mattoni di un angolo urbano di Barriera di Milano, su tre delle quali è raffigurata una scena marina d’antan, corredata di velieri, onde e marinai sulla costa intenti a chiacchierare e a raccontarsi storie: è l’immaginario proposto dal sesto e ultimo manifesto dell’edizione 2018 di Opera Viva Barriera di Milano, che sarà visibile a partire dalle ore 19 di questa sera – mercoledì 17 –, in piazza Bottesini.
Artista dell’opera lo stesso Alessandro Bulgini, ideatore del progetto dedicato, quest’anno, al tema della diversità e della mixité sociale, culturale e temporale. Infatti, “a tagliare orizzontalmente il manifesto – spiega Christian Caliandro, curatore della rassegna –, vi è un nastro rosso posizionato esattamente sulla linea di demarcazione dell’opera viva, che caratterizza la ricerca dell’autore e che dà il nome al progetto stesso e che indica l’accesso libero al mare come diritto fondamentale e inalienabile”.
Che senso ha, però, segnalare il mare in Barriera di Milano, terra così lontana fisicamente e spiritualmente dai mari italiani? Proprio in questa cernita risiede la diversità che caratterizza la serie di manifesti accolti dall’edizione 2018, che culmina con una possibilità estrema: il mare e l’accesso libero allo stesso, al fine di capovolgere il punto di vista e ricreare una realtà dove sussistono solo indicazioni, semi, potenzialità, immaginazioni.
“Così un’anta, una semplice anta – chiosa Caliandro –, può diventare, in un istante, una finestra aperta su un altro mondo, su un’altra dimensione”. È qui, in tale altrove, che l’opera vive e la vita si dispiega, un luogo dove il tempo e le differenze sono sospese, e l’accesso al mare regala un senso di libertà.