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Politica | 22 ottobre 2018, 19:36

Nel decreto Sicurezza limiti di orario per la vendita e la somministrazione alimentare a tutela del riposo, della sicurezza e della vivibilità urbana

Lo dice un ordine del giorno approvato oggi in Consiglio comunale

Nel decreto Sicurezza limiti di orario per la vendita e la somministrazione alimentare a tutela del riposo, della sicurezza e della vivibilità urbana

 

Approvato, questo pomeriggio, dal Consiglio Comunale un ordine del giorno con il quale si impegna la Giunta “ad interloquire con il Ministero dell’Interno affinché nel Decreto Sicurezza venga prevista la possibilità di utilizzare ordinanze non contingibili e urgenti al fine di limitare l’orario di apertura di quegli esercizi di vendita e/o somministrazione del settore alimentare situati in determinate aree della città ove la vendita per il consumo sul posto possa creare problemi di ordine pubblico”.

Il documento, illustrato dal primo firmatario Andrea Russi, evidenzia come la Città, nel mese di giugno, avesse emanato un’ordinanza, con la quale sono stati disciplinati orari di vendita di bevande alcoliche e superalcoliche in determinate aree della città, volta a superare situazioni di grave incuria dell’ambiente e del patrimonio culturale o di pregiudizio del decoro e della vivibilità urbana, con particolare riferimento all’esigenza di tutela della tranquillità e del riposo dei residenti.

Ricorda come sia stato modificato il Regolamento di Polizia Urbana che dava così facoltà alla Giunta di individuare, su segnalazione delle Circoscrizioni o degli organi di Polizia, le aree del territorio cittadino nel quale fossero emerse criticità per la vivibilità cittadina per afflussi particolarmente rilevanti di persone tali da rendere opportuno rendere operative, in queste stesse zone, misure restrittive di orario e modalità nella vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche.

Le osservazioni dalle Circoscrizioni e i pareri della Commissione Commercio, rileva ancora il documento, hanno evidenziato la necessità di ampliare l’ambito delle limitazioni anche ad aree della città nelle quali non si presentano disagi relativi ad afflussi rilevanti di persone, ma a problemi di ordine pubblico.  Tuttavia, poiché manca il presupposto “dell’afflusso particolarmente rilevante di persone”, tali restrizioni non sono applicabili poiché le criticità sono riferibili a singoli fenomeni di aggregazione notturna, favoriti dalla vendita per il consumo sul posto di alimenti e bevande, rientranti nei temi relativi alla “sicurezza urbana”.

A favore dell’ordine del giorno si sono espressi i consiglieri del Movimento 5 Stelle  con la capogruppo Valentina Sganga – incoerente la posizione del PD che ha approvato provvedimenti analoghi a Firenze e Bologna, e Damiano Carretto – il percorso scelto non è razzista e ha un approccio diverso da quello del Ministro dell’Interno. A favore anche i consiglieri di opposizione Silvio Magliano (Moderati) – Questa non è la soluzione ma il voto è convinto perché si pone un tema, con la stessa forza bisogna dare più poteri ai vigili per evitare che negozi di persone per bene diventino luogo di spaccio – e Roberto Rosso (Noi con l’Italia) – Se in questo provvedimento fossero emersi elementi di razzismo me ne sarei discostato – Contrari i consiglieri del PD, Maria Grazia Grippo – Questo provvedimento colpisce determinate categorie di esercizi che esistono in tutta Europa, sono misure populiste se non razziste – e il capogruppo Stefano Lo Russo – Con una mano colpite i deboli, con l’altra salvate i grande evasori. Basterebbe applicare le leggi esistenti in materia di sicurezza e della vendita di prodotti alimentari – Contro l’ordine del giorno anche la consiglieraEleonora Artesio (Torino in Comune – La Sinistra) – E’ da illusionisti pensare di risolvere il problema della sicurezza con interventi sul commercio.

L’atto è stato approvato con 25 voti a favore, 4 contrari e 1 astenuto.

 

comunicato stampa

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