"I segnali di ripresa in Piemonte e nella città di Torino sono, ancora oggi, troppo timidi per pensare che le difficoltà del nostro territorio, che continua ad avere una situazione economica e occupazionale più difficile rispetto alle altre realtà del Nord, possano risolversi con le grandi infrastrutture viarie". Lo scrivono in una lettera aperta i dirigenti della Cgil Torino e Piemonte, per spiegare la loro partecipazione alla manifestazione No Tav del prossimo 8 dicembre.
"Pensiamo si debbano mettere in campo investimenti pubblici e privati ed azioni che siano in grado di creare occupazione, e che si debba intervenire sui tanti punti di debolezza: dimensione ridotta delle imprese; scarsità di rapporto delle aziende tra di loro per la costruzione di filiere; scarsa capacità di trasferimento tecnologico; debole rapporto tra formazione, innovazione ed esigenze produttive; scarsa quantità e qualificazione del lavoro; sistema di welfare non adeguato a rispondere alle evoluzioni demografiche e sociali. Su questi elementi, e non sulla linea ad alta velocità Torino Lione, dovrebbe focalizzarsi l’attenzione delle amministrazioni pubbliche, a partire dalla Città di Torino e dalla Regione Piemonte, e dalle imprese".
"Anche per queste ragioni - si conclude la lettera - esprimiamo la nostra contrarietà alla costruzione della TAV Torino Lione e parteciperemo alla manifestazione di sabato 8 dicembre. Le previsioni di movimentazione dei volumi delle merci in ambito transnazionale non ci sembra possano giustificare la costruzione di una linea ferroviaria così costosa; le risorse potrebbero essere più utilmente ed immediatamente utilizzate in altre direzioni: potenziamento e messa in sicurezza delle linee già esistenti, riuso degli spazi urbani, messa a norma ed efficientamento energetico degli edifici, a partire da quelli pubblici, investimenti per il risparmio e produzione di energia da fonti rinnovabili, messa in atto di interventi per il riassetto idrogeologico del territorio, rilancio del trasporto locale, investimenti per rilanciare, innovando, l'apparato industriale a partire dal settore auto e della mobilità".
"Queste, sì, scelte utili a rilanciare il nostro territorio sul piano produttivo ed occupazionale, per contribuire ad una svolta verso una economia sostenibile, sia sociale che ecologica. Siamo compagne e compagni della Cgil di Torino e del Piemonte che hanno condiviso la scelta della Camera del Lavoro di Torino di approvare, a larga maggioranza, un ordine del giorno fortemente critico sulla Tav e che sentono il bisogno di operare perché si sviluppi un movimento sempre più largo che si batta per un ipotesi di sviluppo alternativo per Torino ed il Piemonte".