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Economia e lavoro | 10 dicembre 2018, 14:50

FCA, dopo l'ecobonus è bagarre in vista della convocazione congiunta con Regione e Comune

Le ultime decisioni del Governo sembrano aver complicato la strada al comparto automotive. I sindacati alzano la voce, ma intanto dal Lingotto non arrivano smentite sull'appuntamento di giovedì, mentre Grimaldi (Leu) tira in ballo il presidente del Consiglio regionale Boeti

FCA, dopo l'ecobonus è bagarre in vista della convocazione congiunta con Regione e Comune

Mattinata frenetica, quella di oggi, sul fronte FCA. Tutti, ormai da tempo, avevano infatti segnato in agenda l'appuntamento di giovedì mattina in occasione del Consiglio congiunto tra Regione e Comune proprio per discutere del destino dell'automotive (e del suo player torinese) sul territorio.

Ma se dopo l'annuncio dei nuovi modelli e del piano industriale della scorsa settimana da parte del Lingotto sembrava profilarsi un orizzonte più sereno nel confronto, le ultime direttive che sembrano emergere dal Governo proprio sul mondo dell'auto (nel gioco di incentivi e relative penalizzazioni implicite) hanno scombussolato tutto da zero. O quasi.

Infatti, hanno preso a rincorrersi le voci sull'ipotesi che vuole veder saltare l'incontro di giovedì. O meglio, che vedrebbe FCA non presentarsi, proprio a seguito delle novità romane. Ma alle voci di stampa non seguono conferme dal Lingotto, da dove l'appuntamento non è stato ancora cancellato dall'agenda.

Si scaldano invece gli animi tra i sindacati, che in tutto questo sentono puzza di bruciato. "Una decisione che sarebbe grave e inaccettabile, da parte dei vertici di Fca - dice Edi Lazzi, segretario provinciale di Fiom-Cgil -. Questo incontro è stato deciso da tempo per fare il punto della situazione sul settore industriale più importante di Torino e della regione Piemonte. Un confronto utile ad ascoltare i diversi punti di vista per individuare soluzioni idonee a rilanciare l'automotive". "Ovviamente il problema dell'ecobonus esiste - prosegue Lazzi - ed è un motivo in più per confrontarsi pubblicamente".

Mentre Claudio Chiarle, segretario di Fim Cisl, sposta il tiro e amplia il discorso. "La politica piemontese anziché pensare a “interrogare” FCA in un Consiglio Regionale e Comunale aperto dovrebbe congiuntamente chiedere al Governo di togliere dalla Legge di Bilancio l’emendamento da “finti ecologisti” con cui si tassa l’acquisto di auto non elettriche”. E aggiunge: "un emendamento fatto a tavolino da teorici dell’ecologia, senza avere letto il Piano FCA che va in direzione dell’elettrificazione dei modelli investendo 5 miliardi in Italia. L’investimento e il passaggio di una parte consistente del mercato automotive all’elettrico ha bisogno di tempo e comunque non annullerà il mercato tradizionale. Quindi anche gli incentivi all’acquisto di auto elettrificate è fuori tempo. Quell’emendamento è da abolire”.

Sempre su questo tema aveva espresso le sue perplessità anche Dario Gallina, presidente di Unione Industriale di Torino, nei giorni scorsi. "Il nuovo meccanismo di penalità e incentivi “ecologici” all’acquisto di auto sarebbe un nuovo elemento penalizzante per un mercato dell’auto che negli ultimi mesi mostra gravi segni di contrazione". "Il Governo non deve portare avanti questa proposta, peraltro già messa in dubbio dal vicepremier Matteo Salvini.  La malaugurata approvazione di questo provvedimento sarebbe un’ulteriore dimostrazione che questo Governo non possiede una visione di politica industriale con gli strumenti necessari al rilancio della crescita e al supporto di grandi filiere manifatturiere, come quella dell’automotive, che rappresenta una parte importante dell’economia italiana".

Secondo Marco Grimaldi (Leu), i vertici locali di FCA hanno telefonato al Presidente del Consiglio Regionale Nino Boeti, con l’intenzione di rinviare il consiglio aperto di Città e Regione con il responsabile Emea di Fiat Chrysler Pietro Gorlier, alla presenza anche delle organizzazioni sindacali previsto giovedì. I Capigruppo del Consiglio Regionale si sono riuniti oggi, ma al momento l’incontro con FCA è saltato senza una data certa di riconvocazione.

Come noto, con un emendamento alla manovra finanziaria il Governo potrebbe far scattare dal 1° gennaio e per i successivi tre anni incentivi per chi acquisterà e immatricolerà in Italia un'autovettura nuova elettrica, ibrida o alimentata a metano. Chi, invece, ne comprerà una nuova alimentata con carburanti più inquinanti, dovrà pagare un'imposta che, anche in questo caso, sarà legata alle emissioni di CO2 del veicolo. 

“Siamo allibiti, sarebbe stato ammissibile chiedere un rinvio nel caso di un incontro con il Governo in contemporanea mentre, va detto, il Governo in questi mesi che non ha fatto nulla per aprire un confronto sul futuro industriale dell'automotive” – dichiarano i consiglieri di LeU Marco Grimaldi, Silvana Accossato e Valter Ottria. – “Tuttavia FCA, disertando l'appuntamento di giovedì – programmato e organizzato con la presenza di 200 persone tra amministratori, parlamentari, consiglieri regionali, lavoratori e rappresentanti sindacali – compie uno sgarbo inaudito: FCA è abituata molto male e deve comprendere che le istituzioni non sono le sue sale stampa. Già oggi i piani FCA non prevedono la piena occupazione, e da troppi anni gli annunci e i modelli non si traducono in investimenti e lavoro ma in cassa integrazione a singhiozzo".

"I lavoratori certo non possono affidare il proprio futuro a Babbo Natale. FCA ci ripensi, venga a Torino entro la fine dell’anno e apra un confronto che sia, prima di tutto, con la realtà”.

Ma a chiudere il cerchio interviene proprio Boeti, che specifica: "Al momento non sono in grado di dire se il Consiglio Aperto sul settore automobilistico e il ruolo del gruppo FCA in programma giovedì 13 dicembre si svolgerà regolarmente o se dovrà essere rinviato. Al di là di una telefonata personale che ho ricevuto ieri pomeriggio, non ci è pervenuta da parte di FCA nessuna comunicazione ufficiale in merito. Mi auguro vivamente che il Consiglio Aperto possa svolgersi come concordato ma solo nella giornata di domani sarà possibile prendere una decisione definitiva".

Massimiliano Sciullo

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