Politica | 10 dicembre 2018, 18:16

Salvini propone il referendum sulla Torino-Lione, critico Chiamparino: "Alibi del governo per non decidere"

La capogruppo in Comune del M5S, Sganga: "Se il referendum deve essere proprio fatto, va proposto a livello nazionale"

Salvini propone il referendum sulla Torino-Lione, critico Chiamparino: "Alibi del governo per non decidere"

 

Dopo Chiamparino è il ministro dell'Interno Matteo Salvini a lanciare l'ipotesi di un referendum sulla Tav. La proposta è arrivata in occasione di un faccia a faccia con gli industriali lombardi a Milano.

"Aspettiamo - ha detto il vicepremier Salvini - l'analisi costi-benefici, ma visto che riguarda soprattutto torinesi e piemontesi e gran parte della penisola italiana, se non si arrivasse a una decisione, chiedere ai cittadini cosa ne pensano potrebbe essere una strada". 

Salvini - dopo aver ribadito di essere a sostegno dell'opera - ha spiegato che "se i tecnici ci dicessero 'no' o 'forse', si possono ascoltare i cittadini".  Parole che non hanno convinto il Presidente della Regione Sergio Chiamparino. Il timore è che il referendum sulla Tav possa essere "un alibi da parte del governo per non assumersi la responsabilità di decidere, scaricando sui tecnici la scelta ed allungando i tempi." Il Governatore sollecita poi una risposta in tempi brevi "e se sarà no io per primo chiederò al Consiglio regionale di indire un referendum. Poi, se si vuole, potrà essere esteso ad altre regioni”.

Di parere diverso la capogruppo comunale del M5S Valentina Sganga che ha dichiarato "se il referendum deve essere proprio fatto, va proposto a livello nazionale". L'esponente pentastellata ha tuttavia chiarito che sul Tav " il contratto di governo dice che si sarebbe deciso solo sulla base dell'analisi". "Evidentemente qualcuno teme che quest'ultima dia ragione alle migliaia di persone scese in marcia sabato", conclude la capogruppo.

 

Cinzia Gatti

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