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Attualità | 09 gennaio 2019, 07:17

Termovalorizzatore, continuerà nel 2019 il monitoraggio sulla salute. TRM: "Attenzione al mercurio nei rifiuti"

L'Asl sta completando la valutazione della presenza di diossine e PCB nei cittadini campionati: l'ultimo report sarà presentato il prossimo mese. Tra 2019 e 2020 le prime emissioni di energia dall'impianto

Termovalorizzatore, continuerà nel 2019 il monitoraggio sulla salute. TRM: "Attenzione al mercurio nei rifiuti"

Il monitoraggio sanitario sulla popolazione residente nei pressi del termovalorizzatore non si arresta. Proseguirà infatti anche nel 2019 il programma Spott, promosso dal Comitato locale di controllo, dopo gli ultimi risultati sulle diossine e PCB nei cittadini residenti.

È nostra ferma intenzione mantenere alta l’attenzione sulla salute dei cittadini - dichiara Barbara Azzarà di Città metropolitana, presidente del Comitato -. Vogliamo che continuino i controlli sulla popolazione e soprattutto vogliamo che i cittadini siano sempre informati su cosa succede nell’impianto e sui rischi ambientali e sanitari di un inceneritore che, a nostro avviso, rappresenta un modello di smaltimento dei rifiuti vecchio e da superare”. Si prevedono infatti nuovi incontri con i residenti per illustrare i dati delle analisi, dopo alcune polemiche sollevate dalla convocazione di una commissione in Circoscrizione 2, ieri sera, all’insaputa del Comitato stesso.

Dopo la prima fase 2013-2019, quindi, con il 2020 si aprirà Spott 2: una nuova campagna di monitoraggi sanitari sempre promossa dal Comitato e condotta da AslTo3 con l’Asl Città di Torino, Arpa e la supervisione di un apposito Comitato tecnico-scientifico oltre che del Comitato etico dell’ospedale San Luigi di Orbassano.

Anche questo nuovo studio sarà finanziato da TRM. Obiettivi e metodi saranno discussi da Città metropolitana, Asl e Arpa nel corso dei prossimi mesi.

Intanto, il report sui metalli nei residenti e sulle diossine e PCB nei lavoratori dell’impianto offrono da un lato valori rassicuranti, ma, allo stesso tempo, invitano a non abbassare la guardia, specie nei controlli sul mercurio.

L’interesse dei cittadini è sempre elevato. Già nell’incontro pubblico organizzato il 4 dicembre a Beinasco era emerso, dalle analisi sanitarie e ambientali, un netto miglioramento rispetto ai primi anni di esercizio, tra 2014 e 2015, quando erano frequenti gli sforamenti dei limiti alle emissioni.

Però, secondo i risultati di Spott, dopo tre anni, le analisi sulla presenza di metalli nel sangue e nelle urine dei residenti, comparate con il campione dei “non residenti” nella zona del termovalorizzatore, non indicano un aumento di contaminanti.

La presentazione dello screening sanitario e ambientale in Circoscrizione 2

Ieri sera si è tenuta in Circoscrizione 2 una commissione congiunta tra ambiente e sanità per illustrare i risultati dell’ultimo rapporto sul monitoraggio. I residenti di Mirafiori, infatti, rappresentano quel campione di popolazione non direttamente esposto all’impianto da paragonare a chi invece abita o lavora nel suo più stretto raggio d’azione. Stefano Carbonato di Arpa Piemonte ha riferito che “i livelli delle emissioni nell’atmosfera sono buoni da qualche anno, ad eccezione del mercurio, per il quale si deve ancora lavorare per un miglioramento”. Nel 2018, secondo quanto riportato, si sono registrati solamente due episodi anomali: il superamento del limiti dei valori (calcolati in “semiore”) di monossido di carbonio e ammoniaca in data 30 gennaio, e una troppo bassa temperatura in camera di combustione il 20 maggio.

Un discorso a sé per il mercurio. “Una problematica che si trascina da anni - spiegano i tecnici Arpa -, e parte dal quantitativo contenuto nei rifiuti in ingresso, che dovrebbero essere invece smaltiti altrove”. Ma proprio in questi giorni dal riesame dell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) è stata prescritta a TRM, come misura di prevenzione, la realizzazione del sistema di integrazione del carbone attivo su tutte e tre le linee dell’impianto. Un metodo di abbattimento del mercurio già entrato in funzione a marzo sulla sola Linea 3, che nel 2018 ha riscontrato solo 63 semiore di superamento della soglia emissiva (50 microgrammi al metro cubo) a fronte delle 129 del 2017.

Analizzando le stazioni di monitoraggio dell’aria (a Beinasco, Collegno, Orbassano e Torino) e i punti di raccolta delle deposizioni atmosferiche, non si segnalano peggioramenti legati esclusivamente all’avvio dell’inceneritore. “Il valore limite annuale del biossido di azoto è stato superato solo nel 2014, a Beinasco come nelle altre stazioni – chiarisce Arpa -, ma per tutti gli inquinanti non si evidenziano alterazioni dei valori medi di lungo periodo. Sicuramente qualità dell’aria non rispetta tutti i limiti, ma negli anni è migliorata”.

È una zona afflitta da un notevole inquinamento ambientale, a forte vocazione industriale e con massiccio traffico veicolare”, ha spiegato Giuseppe Salamina, dell’Istituto superiore di Sanità. Nel 2016 è stata notata una riduzione delle concentrazioni di particolato e metalli, ma nelle aree circostanti il capoluogo si evidenzia comunque una maggiore propensione al ricovero. L’incremento di malattie, tuttavia, è analogo nelle popolazioni esposte e non esposte.

Intanto l'Asl sta finendo di valutare l’analisi sulla presenza di diossine e PCB nei cittadini campionati, e l'ultimo report sarà presentato probabilmente già il prossimo mese. Mentre deve ancora partire lo studio degli effetti a lungo termine (per mortalità e ricoveri) su quella popolazione che ha trascorso un maggior tempo di esposizione dall’accensione dell’impianto.

TRM, la società del gruppo Iren che gestiste il termovalorizzatore, è soddisfatta. “La presenza di mercurio nei rifiuti risulta diminuita in modo significativo”, dichiarano il presidente Renato Boero e l’amministratore delegato Mauro Pergetti. “Questo forse anche grazie alle nostre campagne di sensibilizzazione”.

E annunciano: “È stata ultimata la costruzione delle apparecchiature che forniranno riscaldamento alla cittadinanza. Le prime emissioni avverranno tra il 2019 e il 2020”. 

Manuela Marascio

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