Nuove Note - 13 gennaio 2019, 09:12

Capitan Gruccia e gli Spaghetti Spezzati: raccontiamo storie non ancora scritte con un linguaggio nostro

Ogni loro brano nasce attraverso una metamorfosi, si trasforma nelle varie fasi di produzione fino ad acquisire vita propria

Capitan Gruccia e gli Spaghetti Spezzati: raccontiamo storie non ancora scritte con un linguaggio nostro

Cantautorato folk con riferimenti a Bertoli, Guccini, Rino Gaetano e il primo Vasco è il genere che Capitan Gruccia e gli Spaghetti Spezzati crea. Il progetto nasce inizialmente solista per poi diventare collettivo. Ogni loro brano nasce attraverso una metamorfosi, si trasforma nelle varie fasi di produzione fino ad acquisire vita propria. Capitan Gruccia e Gli Spaghetti Spezzati raccontano storie poco raccontate con un linguaggio proprio. Dopo l’uscita del singolo “Il Gentiluomo”, avvenuta a novembre, stanno lavorando ad un nuovo disco che avrà sonorità più rock e un arrangiamento a dieci mani.

Capitan Gruccia e gli Spaghetti Spezzati! Come nasce e perchè si chiama così? Inizialmente nasce come progetto solista, chitarra e voce, e nel 2016 diventa un progetto collettivo. Il nome Capitan Gruccia e gli Spaghetti Spezzati viene da una sfida, un gioco: far prendere all'ordinario una piega imprevista suggerendo un immaginario e il suo contrario. Amiamo essere ironici e ambigui!

Il progetto si rifà alla tradizione folk-cantautorale, cosa è stato “preso” dai grandi della tradizione e cosa c’è di personale?
Lavorando ai nostri brani cerchiamo, prima di tutto, la spontaneità espressiva: a volte attraverso cambi anomali di registro, altre al contrario con la spregiudicata ripetizione della stessa struttura. I nostri riferimenti? Da Pierangelo Bertoli a Rino Gaetano, da Francesco Guccini a un primo Vasco Rossi. Ci lasciamo contaminare da diversi generi e stili cercando di sperimentarli in prima persona.

Come nasce un vostro testo?
Ogni brano subisce una grande metamorfosi: parte da un'immagine, una sensazione e tra la sala prove e lo studio di registrazione si modifica, si sviluppa e diventa qualcos'altro acquisendo vita propria. Per esempio "Mosche" dall'immagine di un' oziosa giornata estiva si trasforma in un elogio a chi fa di tutto per diventare grande pur essendo piccolissimo.

Fare musica cantautoriale oggi, cosa vuol dire?
Raccontare storie poco raccontate o non ancora scritte da nessuno con un proprio linguaggio e un proprio immaginario, credendo che possano riguardare anche altri in un qualche modo.

Il disco “Diario di bordo” racconta un viaggio? Se sì, quale?

Il disco "Diario di brodo" racconta di un naufragio, un periodo fatto di suggestioni diverse, ingredienti così differenti tra loro da ricordare un minestrone, o meglio un brodo dove tutto, alla fine, trova un proprio equilibrio.

State lavorando a nuovi brani per un nuovo disco?

A novembre è uscito il nostro singolo "Il gentiluomo" (disponibile su Spotify) primo estratto del nostro nuovo album. L'album in arrivo si distinguerà dal precedente: abbiamo osato di più sperimentando sonorità più rock e arrangiamenti a 10 mani.

La vostra Torino musicale e non.

A noi il fermento musicale torinese piace perchè molto eterogeneo e per certi versi anche confidenziale, intimo. Di alcune città ci si innamora e noi che siamo cresciuti quasi tutti in periferia perduriamo nella visione romantica di una Torino, fatta di viali umidi di pioggia,  stradine gremite di gente del Balon della domenica.

News, live in programma, appuntamenti.

Suoneremo in acustico il 29 gennaio al Jazz Club di Torino per l'Easy Tuesday organizzato da Band Management. Il 2 marzo porteremo un format da noi inventato "Serate che capitāno" ai Bagni Pubblici di via Agliè (Torino). Due occasioni queste in cui presenteremo alcuni dei nostri nuovi brani con la partecipazione di alcuni amici cantautori. Inoltre abbiamo iniziato a lavorare ad un nuovo progetto ma non ci sentiamo ancora di dare anticipazioni.

Maggiori info su https://www.facebook.com/capitangrucciaeglispaghettispezzati/ 

Federica Monello

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