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Attualità | 26 gennaio 2019, 16:30

Valentino Mazzola vive ancora. E con lui il Grande Torino

Grande entusiasmo al Filadelfia per la festa organizzata per i 100 anni dalla nascita del capitano degli Invincibili. Tra i presenti, l’ex ct Ventura, Pulici, Lentini e Salvadori, oltre al Governatore del Piemonte Chiamparino

Valentino Mazzola vive ancora. E con lui il Grande Torino

Emozione, entusiasmo, grande presenza di pubblico. Tutto questo si è respirato oggi pomeriggio al Filadelfia, la (rinata) casa del Grande Torino, per la festa organizzata per i 100 anni dalla nascita di Valentino Mazzola, il capitano degli Invincibili, il giocatore granata per eccellenza.

Era nato a Cassano d’Adda il 26 gennaio 1919 il giocatore che trasformò il Venezia in una squadra importante e il Toro nella formazione italiana più forte di ogni epoca. Non a caso, c’erano il sindaco di Cassano d’Adda e il figlio di capitan Valentino, quel Sandrino che faceva da mascotte durante le partite del padre nel dopoguerra, prima di diventare il trascinatore della Grande Inter negli anni Sessanta, a fare gli onori di casa, assieme al presidente granata Urbano Cairo. Per l’occasione è stato presentato l’annullo filatelico dedicato al capitano del Grande Torino, mentre le formazioni giovanili di Toro, Inter e Venezia, tutti Pulcini nati nel 2008, hanno dato vita ad un triangolare che ha strappato gli applausi dei tanti presenti.

Tantissime le personalità della storia granata presenti al Filadelfia. Tra i più applauditi l’ex ct della nazionale Giampiero Ventura, l’ultimo allenatore a condurre il Toro in Europa nel 2014, poi “faina” Salvadori a rappresentare la squadra campione d’Italia nel 1976. E poi Onofri, Sclosa, Camolese, Fuser e Gigi Lentini, il trascinatore della formazione che nel 1992 sfiorò la Coppa Uefa, che gli fu negata solo dai tre pali di Amsterdam nella finale contro l’Ajax. Presenti anche tanti figli d’arte, da Gigi Gabetto a Franco Ossola jr, i cui genitori erano stati per anni compagni di vita e di vittorie di capitan Valentino. Presente anche il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, grande tifoso granata.

A rappresentare la società granata, oltre al dg Comi, anche il padre spirituale don Riccardo Robella, ma all’applausometro non c’è stata partita, quando lo speaker granata ha chiamato sul campo a dare il calcio d’inizio alla prima partita: Paolo Pulici è ancora oggi il simbolo, l’essenza dell’essere granata, malgrado tra i presenti fossero in maggioranza coloro che non lo hanno neppure mai visto giocare. Ma sono stati i racconti dei genitori e dei tanti anziani presenti a spiegare cosa avesse significato Pulici per chi oggi ha 50 anni o più.

Grande commozione nei presenti, con il capitano del Grande Torino ricordato da tre bellissimi striscioni. “Chi ha scritto la storia vive in eterno… Ciao Mazzola”, portato dai dirigenti del Venezia, mentre i tifosi della curva Maratona hanno esposto un “Valentino… Uomo, capitano, leggenda”. Il più lungo e commovente è stato però quello esposto nel settore centrale, dedicato all’intera squadra degli Invincibili: “Ad un’Italia distrutta avete ridato la dignità. Sarete sempre gli eroi di questa città”. Sì, Valentino Mazzola e il Grande Torino vivono ancora, anche se a maggio saranno passati 70 anni dalla tragedia di Superga.

E l’ingresso in campo di Valentino Mazzola, pronipote del capitano, è stato il giusto modo per legare passato, presente e futuro.

Massimo De Marzi

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