“Il momento più difficile è stato anche quello che mi ha dato più soddisfazioni. Quel che mi gratifica è che lascio un paese che sta bene”. Il sindaco vigonese Claudio Restagno tira le fila dei suoi due mandati da primo cittadino e del suo impegno nell’Amministrazione cittadina, iniziato 20 anni fa.
Giovedì 21, alle 21, nel Teatro Selve di vicolo del Teatro, si terrà la serata “2009-2019. Bilancio di due mandati”, aperto alla cittadinanza.
La serata sarà un’occasione per fare il punto su quanto fatto e passare di fatto il testimone al suo successore Luciano Abate – attuale vicesindaco e sinora unico candidato in lizza per la poltrona di primo cittadino.
Restagno è stato per 5 anni assessore nella Giunta di Dino Ambrosio, poi ha perso il confronto con il primo cittadino di allora e ha fatto 5 anni di opposizione, prima di indossare la fascia tricolore dal 2009 a oggi.
Qual è stato il momento più difficile di questi 10 anni?
“Quando ho dovuto ordinare la chiusura della scuola elementare. È stato un periodo umanamente stressante e il più difficile dal punto di vista amministrativo, perché era necessario far iniziare l’anno scolastico il prima possibile”.
Qual è stato invece quello più gratificante?
“Proprio il momento più difficile, perché grazie ai professionisti che hanno lavorato per tutta l’estate al progetto e alla ditta che è stata veloce, siamo riusciti a partire solo quindici giorni dopo. Devo dire che mi ha gratificato molto anche rendermi conto che siamo riusciti a fare quello che volevamo fare. Per esempio, lascio al mio successore i lavori avviati e i fondi per sistemare le scuole medie”.
C’è stata una differenza tra il primo e il secondo Restagno?
“L’Amministrazione pubblica è come la vita, uno cresce molto. Negli anni ho acquisito più sicurezza e il mio Comune più visibilità a livello territoriale, perché ho imparato quando dovevo intervenire, e quando invece dovevo lasciare perdere”.
Cosa lascia dopo questi dieci anni alla guida del paese?
“Lascio un paese che sta bene e che è un paese di riferimento per la zona. Questo lo devo all’impegno di tutti: in questi anni ho lavorato con gente in gamba, la Giunta non ha mai traballato e sono nate nuove associazioni. Si è creato un clima positivo dove si sono fatti grandi cose e grandi manifestazioni”.
Cosa le mancherà quando, tra un paio di mesi, lascerà la stanza del sindaco?
“Mi mancherà incontrare la gente, partecipare alle riunioni per il territorio. Ma continuerò a seguire e occuparmi di cosa succede nel Pinerolese, mentre non interferirò nella vita amministrativa cittadina, perché sono convinto che chi verrà dopo di me, farà bene”.