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Politica | 29 marzo 2019, 18:16

Parco della Salute, Bertola (M5S): "Crediamo nel progetto ma vogliamo modificarlo". Ora il governo avvierà il dibattito pubblico [VIDEO]

Il candidato presidente pentastellato: "Chiediamo a operatori e cittadini cosa pensano per presentare un progetto migliore". Chiamparino: "Non ci opponiamo, ma non è il governo a decidere le modalità dei nostri bandi"

Parco della Salute, Bertola (M5S): "Crediamo nel progetto ma vogliamo modificarlo". Ora il governo avvierà il dibattito pubblico [VIDEO]

"Il Parco della Salute di Torino è un'opera necessaria, quindi di certo non è nostra intenzione bloccarla o rallentarla. Quello che vogliamo, invece, è migliorarla. E per farlo vogliamo dare voce ai medici, agli infermieri e agli operatori che lì lavorano, oltre che ai cittadini". A dirlo è stato oggi il consigliere regionale e candidato presidente della Regione Piemonte per il Movimento 5 Stelle, Giorgio Bertola, in una conferenza a cui hanno partecipato anche il consigliere Davide Bono e l'onorevole pentastellata Celeste D'Arrando, che nei giorni scorsi aveva presentato un'interpellanza alla Camera alla quale il sottosegretario Armando Bartolazzi aveva risposto annunciando l'intenzione del ministero della Salute di avviare il dibattito pubblico sull'opera.

"Il dibattito pubblico, per la cui programmazione il Governo ha già avviato l'iter - ha spiegato Bertola - porterà più democrazia, trasparenza e partecipazione su un tema molto importante". I 5 Stelle piemontesi hanno ricordato le "perplessità sul progetto attuale, in particolare sulla prevista riduzione di posti letto e sul forte ridimensionamento del polo materno infantile del Regina Margherita. Ma soprattutto sul mancato coinvolgimento di lavoratori sindacati e cittadini.

"Ora - ha aggiunto Bertola - grazie al dibattito pubblico, che potrà durare massimo 4 mesi dal suo avvio, e quindi non rallenterà l'iter dell'opera, questo coinvolgimento ci sarà per arrivare alla scelta migliore".

"L'opera può continuare nel suo percorso, non si ferma, ma parallelamente parte questo confronto" ha invece precisato l'onorevole D'Arrando. Bertola e Bono hanno poi concluso facendo un appello a Chiamparino, "diventato - con il caso tav - paladino della partecipazione democratica", a non ostacolare questo percorso allungando i tempi".

"A differenza del governo Conte-Salvini-Di Maio, che con la mano sinistra dà il via ai bandi e con la mano destra si prepara a fermarli (vedi TAV), i nostri sono bandi veri e rispettano i tempi fissati", ha prontamente commentato il presidente Sergio Chiamparino. "Se poi a fianco si vuole avviare un dibattito pubblico, ben venga, non saremo certo noi a opporci. Purché sia chiaro che non è il governo a decidere le modalità dei nostri bandi, che tra l’altro sono stati definiti con la piena intesa del Ministero e di Anac". "Soprattutto - ha concluso il governatore - non sia un pretesto per allungare i tempi o per stravolgere surrettiziamente uno dei progetti più innovativi che coinvolgerà Torino e il Piemonte per i prossimi anni".

Daniele Angi

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