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Economia e lavoro | 08 aprile 2019, 18:22

Lo stop agli Eurofighter spaventa Leonardo, preoccupazione per le commesse dopo il 2020

In ansia i siti di Torino e di Caselle con la fine del programma in atto e senza un nuovo progetto per un caccia europeo

Lo stop agli Eurofighter spaventa Leonardo, preoccupazione per le commesse dopo il 2020

Anche l'aerospazio, ogni tanto, rischia di perdere la rotta. E il timore di uno schianto si rafforza. Una sensazione piuttosto ben delineata, a Torino, soprattutto per quanto riguarda un colosso del settore come Leonardo. Proprio per questo, oggi, si è tenuto l’incontro presso la Regione Piemonte alla presenza delle segreterie territoriali Fim Fiom Uilm insieme alle RSU di Leonardo, all’assessore regionale alle attività produttive, Giuseppina De Santis e al presidente del comitato del Distretto Aerospaziale Piemontese Tom Dealessandri.

I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione in merito ai carichi di lavoro e sul futuro occupazionale dei siti di Torino e Caselle. In particolare, sul calo di lavoro che potrebbe manifestarsi già nel 2020 causato dalla fine del programma Eurofighter e da una mancanza decisionale del governo sul futuro del nuovo caccia europeo.

"Dal canto suo la Regione ha dichiarato di avere avviato un accordo di programma con il Politecnico di Torino, l’università degli studi e diverse aziende del territorio, stanziando 30 milioni per attività di advanced manufacturing, ricerca e sviluppo, una parte di investimento sarà dedicata nello specifico al sito Leonardo di Torino corso Marche", spiegano i sindacati. Una strategia che in termini più ampi riguarda anche il Manufacturing Technology center che dovrebbe avere sede nelle aree di Tne a Mirafiori.

"Riteniamo utile aprire un confronto su scala nazionale con i Ministeri competenti e l’Azienda - commenta il segretario Fim-Cisl Torino e Canavese, responsabile dell’aerospazio, Davide Provenzano -: con l'obiettivo di tutelare le migliaia di lavoratori/lavoratrici del settore aerospaziale presenti nel territorio torinese".

"Il nostro obiettivo - aggiunge Luigi Paone della segreteria Uilm Torino - è di costruire un percorso condiviso con la Regione per arrivare alla convocazione di un tavolo con il governo per tutelare i 3mila lavoratori torinesi del gruppo".

 

Massimiliano Sciullo

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