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Eventi | 06 maggio 2019, 14:59

Tutto scorre, ma il Piemonte vuole dedicarsi allo studio dei suoi fiumi alpini con AlpStream

Dall'8 al 10 maggio a Ostana (in provincia di Cuneo) si tiene il 15esimo incontro dei dottorandi e giovani ricercatori in Ecologia e Scienze dei sistemi acquatici: sarà l'occasione per inaugurare il Centro per lo studio dei corsi d'acqua delle nostre montagne che vede partecipare i tre atenei della regione. È il primo in Italia nel suo genere

Tutto scorre, ma il Piemonte vuole dedicarsi allo studio dei suoi fiumi alpini con AlpStream

Università di Torino, Politecnico e Piemonte Orientale. Tutti uniti per conoscere meglio alcuni compagni di viaggio che da sempre caratterizzano la nostra regione: i fiumi alpini, che solcano le montagne per gettarsi verso la pianura portando con sé natura e vita. Ma che subiscono gli effetti dei cambiamenti climatici, così come delle azioni dell'uomo.

Si chiamerà AlpStream il centro per lo studio di questi corsi d'acqua (unico in Italia nel suo genere) che avrà sede a Ostana, in alta valle Po, in provincia di Cuneo, ma il cui valore supera di parecchio i confini provinciali. Sostenuto dal progetto AlcoTra, oltre che da enti competenti il Parco del Monviso e Uncem, si pone l'obiettivo di approfondire e diffondere le conosce dei sistemi fluviali di montana.

"Lunedì sono andato a pescare - dice Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana - in un torrente in cui, da ragazzo, avevo pescato a 7 anni la mia prima trota e cui sono molto affezionato. Lo abbiamo ripulito dopo anni di difficoltà e mi ha fatto ricordare i momenti del passato".

"Ma un'iniziativa di questo genere porterà anche presenze a Ostana, con studenti e ricercatori - prosegue - e prosegue un cammino iniziato negli anni passati, quando erano rimasti solo 5 residenti e rischiavamo di scomparire".

Ora, insieme all'agricoltura di montagna e la presenza anche di un agriturismo che coltiva erbe officinali e alleva pecore, si aggiunge un ulteriore tassello per il rilancio della zona. "L'ambiente ritrovato è fondamentale per il territorio ed è sbagliato pensare che i piccoli Comuni siano solo un costo. Siamo noi che lottiamo per tenere in piedi le aree più isolate".

E se dall'8 al 10aggio Ostana ospiterà il quindicesimo incontro tra dottorandi e giovani ricercatori in Ecologia e Scienze dei sistemi idraulici, giovedì 9 maggio coinciderà con il taglio del nastro della struttura. Un'area che sorge in una zona dove prima c'era una borgata abbandonata e preda degli alberi. In particolare, la struttura si chiamerà Lou Pourtoun e metterà radici in borgata Sant'Antonio.

Lì saranno collocate, tra le altre cose, anche le centraline di rilevazione sul Po, tra Crissolo, proprio Ostana e Paesana: strumenti preziosi per raccogliere dati ambientali, idrologici e meteo.

"Il 60% dei fiumi non hanno raggiunto quegli standard di qualità che si era posta l'Unione Europea, dunque c'è da fare - spiega Francesca Bona, docente dell'Università di Torino - e sono sempre di più i fiumi che in Piemonte sono andati in secca in queste annate così siccitose. Sono fiumi importantissimi, ma minacciati, dal cambiamento climatico e non solo. Ecco perché vogliamo dare vita a una struttura che li tuteli e li studi, prima in Italia nel suo genere".

Accanto agli spazi di studio e ricerca sorge anche una foresteria per ospitare i ragazzi, ma altri posti letto saranno garantiti dal sistema di albergo diffuso a Ostana. Altre ricerche, inoltre, saranno effettuate a distanza di pochi metri dal Po: una sorta di laboratori artificiali in cui si faranno esperimenti e simulazioni per testare ogni condizione e situazione che si potrebbe verificare in futuro. Saranno canali di decine di metri in cui sarà spostata l'acqua del fiume per provare inclinazioni e portata.

Tra i progetti già in corso, si stanno studiando le operazioni di pulizia ("svasi") delle dighe, per minimizzare difficoltà e rischi. Inoltre, insieme all'università del Michigan, si stanno analizzando gli effetti del cambiamento climatico sulle presenze biologiche nelle acque dei fiumi. E intorno ad AlpStream si stanno concentrando attenzioni anche da altri enti: dal Parco del Gran Paradiso alla Sorbona.

"Alcuni docenti del Michigan sono anche già venuti a visitare la struttura, per valutarne le potenzialità - racconta Stefano Fenoglio, docente dell'Università del Piemonte orientale - e se ne sono innamorati. Del Centro, ma anche di Ostana. E forse anche del Pastis". Terza anima di questo gruppo di studio è Luca Ridolfi, docente del Politecnico di Torino.

Massimiliano Sciullo

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