Settimo - 03 giugno 2019, 16:05

"Ecco perché voterei per Elena Piastra"

L'endorsement di Giampiero Calapà, ex settimese giornalista del Fatto Quotidiano

"Ecco perché voterei per Elena Piastra"

Cara direttrice,

la gravità del momento impone anche al sottoscritto, ex cittadino di Settimo Torinese, ormai da anni approdato ad altri lidi, di prendere una netta posizione per Elena Piastra sindaca intervenendo nel dibattito pubblico del comune che mi ha visto crescere, correndo dietro a un pallone in piazza della Libertà e, poi, dentro il municipio, raccontando la politica da giovane e inesperto cronista de La Nuova diretta da Flavio Giuliano; così fino a La Stampa e da ormai dieci anni a il Fatto Quotidiano, passando per il Tirreno e il Corriere Fiorentino.

Questa lettera aperta è conseguenza del brivido, corso lungo la schiena di chi scrive, una volta appresa la notizia del ballottaggio a Settimo. Per la prima volta un ballottaggio a Settimo, per la prima volta il centrosinistra che fallisce, anche per colpe proprie, la vittoria al primo turno in epoca di seconda Repubblica. E per la prima volta c’è un serio rischio destre per la città, governata da un Ulivo ante litteram dai tempi dell’indimenticabile sindaco socialista Giovanni Ossola.

In realtà la coalizione guidata dal Pd a sostegno di Elena Piastra al primo turno ha messo a segno un piccolo miracolo ribaltando l’onda nera che ha travolto le elezioni europee anche a Settimo, nonostante la sanguinosa ferita della spaccatura a sinistra con l’ormai ex sindaco Fabrizio Puppo.

Con questa mia lettera aperta faccio appello allo stesso Puppo, a una classe dirigente seria rappresentata da Aldo Corgiat e Sergio Bisacca, fra gli altri, a rompere ogni indugio. Ad abbandonare qualsiasi rancore personale, se pur feroce, per riportare il centrosinistra alla necessaria unità per il ballottaggio. Con parole e fatti. Non è il momento di regolare i conti, non si può buttare al macero una lunga tradizione di buona amministrazione in un momento in cui l’Italia è dominata da un pericoloso rigurgito della peggiore destra incarnato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Turatevi il naso piuttosto, l’abbiamo fatto tante volte noi elettori della mia generazione tracciando la croce sui simboli di Ds prima e Pd dopo. Potete farlo anche voi in questa occasione. L’appello è valido anche per dirigenti, militanti ed elettori della parte del Movimento cinque stelle, se c'è, non rassegnata alle politiche fascistiche accolte e sottoscritte dai propri rappresentanti al governo: ribellatevi col voto, non attendete oltre.

Apprezzo la linea politica tenuta da Elena Piastra: tematiche ambientali, inclusione e attenzione rivolta al sociale. Un rinnovamento della classe dirigente che, aggiungo, non deve far rima con la cosiddetta “rottamazione” renziana che già tanto danno ha fatto alla sinistra e al paese. Se potessi dare un consiglio alla candidata sindaca, anzi, indicherei di non rinunciare alla passione, all’esperienza e alla saggezza di Massimo Pace ad esempio: lo ricordo spaccarsi la schiena tra sindacato e partito praticamente da sempre; la sinistra non se ne privi, sarebbe un danno per la città.

A tutti gli elettori ricordo che la mia Settimo era una città di calabresi, siciliani, campani, pugliesi e lucani. In buona sostanza “terroni”. Lo sforzo profuso col "centro smistamento migranti" più grande di tutto il Nord, in solitudine con lo Stato che spesso si è nascosto, non può tradursi in una vittoria della Lega. Sarebbe culturalmente, prima che politicamente, devastante. Per i giovani soprattutto. In tempi di muri e filo spinato è importante, oltre non rinunciare alla buona amministrazione, consegnare un messaggio chiaro di speranza, solidarietà e umanità. Per questo se ne avessi la possibilità voterei per Elena Piastra.

Giampiero Calapà

autore di "Mafia Capitale" (lanuovafrontiera, 2015) e di "Capitale Infetta, si può liberare Roma da mafie e corruzione?" (con Alfonso Sabella, Rizzoli, 2016)

Comunicato stampa elettorale

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