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Eventi | 08 giugno 2019, 15:30

I finalisti del terzo Mario Merz Price in mostra: storie umane che indagano il presente

L'esposizione è stata inaugurata alla Fondazione Merz di Torino, fino al 6 ottobre. Il vincitore avrà la possibilità di dare forma a un progetto espositivo personale a novembre 2020

I finalisti del terzo Mario Merz Price in mostra: storie umane che indagano il presente

È stata inaugurata alla Fondazione Merz di Torino la mostra collettiva dei cinque finalisti della terza edizione del Mario Merz Prize per il settore arte. I protagonisti, quest’anno, sono Bertille Bak (Francia, 1983), Mircea Cantor (Romania, 1977), David Maljkovic (Croazia, 1973), Maria Papadimitriou (Greta, 1957) e Unknown Friend, duo composto da Stephen G. Rhodes (USA, 1977) e Barry Johnston (USA, 1980).

Il percorso espositivo include linguaggi e soluzioni formali molto diversi tra loro, ma accomunati da una potente tensione interrogativa nei confronti del presente. Installazioni che raccontano storie e tracciano traiettorie individuali, ma mescolate alla collettività e alle vicende di intere generazioni. Sono cinque diversi processi di iconizzazione del presente che trasformano il reale in altrettanti racconti.

La vita della comunità di appartenenza per Bak, che compie una scelta non solo artistica, ma politica e immersiva, iconizzando le marginalità del presente, le esistenze borderline, dallo smarrimento dei minatori al nomadismo dei gipsy. Dalla natura capace di mitigare le distorsioni della tecnologia, alle rovine che evocano tragedie collettive: la potenza delle opere di Cantor risiede nella capacità di attingere all’arcaico e renderlo attuale. E, ancora, la memoria e la sua organizzazione archivistica in Malijkovic, definito quasi un “chirurgo del display”, tanta è la precisione, l’attenzione ai dettagli, sempre distaccata e fredda, rigorosa. Infine, l’indagine sociale di Papadimitrou, esploratrice della normalità che cela lo straordinario, e una narrazione tragicomica che ribalta il normale equilibrio tra realtà e finzione nell’ironia di Unknown Friend.

Proclamati nel corso del mese di dicembre 2018, i finalisti sono stati selezionati da una giuria composta da Samuel Gross (responsabile artistico Istituto Svizzero), Claudia Gioia (curatrice indipendente) e Beatrice Merz (presidente Fondazione Merz), curatori della collettiva presso la Fondazione Merz.

Al termine dell’esposizione, la giuria finale composta da curatori e direttori di istituzioni museali internazionali sceglierà il vincitore di questa terza edizione, che succede a Petrit Halilaj.

A partire dall’inaugurazione, anche il pubblico potrà partecipare attivamente alle selezioni, esprimendo la propria preferenza sul sito mariomerzprize.org.

L’annuncio dell’esito del premio avrà luogo a Madrid, in occasione dell’apertura della mostra monografica dedicata a Mario Merz presso il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia. Il vincitore avrà la possibilità di dare forma a un progetto espositivo personale a novembre 2020, commissionato e prodotto da Fondazione Merz.

Il Mario Merz Prize è l’unico premio internazionale a essere dedicato anche alla musica, i finalisti della terza edizione per questa sezione sono: Annachiara Gedda (Italia, 1986), Mauro Lanza (Francia, 1975),Filippo Perocco (Italia, 1972), Robert HP Platz (Germania, 1958) e Jay Schwartz (Germania, 1965).

Come sempre, il Premio intende rintracciare nell’opera e nel percorso individuale degli artisti e dei compositori caratteristiche di internazionalità, generosità di pensiero e attenzione sociale, oltre al valore della ricerca di innovazione. 

La mostra è aperta al pubblico fino al 6 ottobre 2019.

Maggiori informazioni sui siti www.fondazionemerz.org e www.mariomerzprize.org.

Manuela Marascio

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