Il Punto di Beppe Gandolfo - 10 giugno 2019, 08:18

Cari sindaci, non uccidete l'associazionismo

Lo so. Non è colpa dei sindaci, né delle amministrazioni comunali, ma della lentezza della burocrazia. Ma se uccidiamo l’associazionismo, le nostre città e i nostri comuni rischiano di morire

Cari sindaci, non uccidete l'associazionismo

Un’ associazione culturale che organizza un affollato e stimato festival di libri ogni anno, a Carmagnola. Un Toro Club che rimette in sesto un circolo sportivo a Mondovì e lo intitola al Grande Torino, a 70 anni dalla tragedia di Superga. Un collettivo di scrittori che sta preparando la seconda edizione di Montagne in Noir a Bardonecchia, dopo il successo della prima. Sono soltanto gli ultimi meritori esempi, in cui mi sono imbattuto negli ultimi giorni, per quel che concerne l’ associazionismo che si impegna a favore delle comunità.

Per contro, raccolgo dai giornali e dai siti d’ informazione il grido d’ allarme del mondo del no-profit che lamenta ritardi di anni nell’ elargizione di contributi (peraltro già stanziati e deliberati) da parte dei Comuni. Enti, polisportive, parrocchie, associazioni: sono migliaia e migliaia in Piemonte che rischiano di chiudere le loro attività di assistenza, aggregazionismo, promozione sportiva… soltanto per i mancati rimborsi.

Lo so. Non è colpa dei sindaci, né delle amministrazioni comunali, ma della lentezza della burocrazia. Ma se uccidiamo l’ associazionismo, le nostre città e i nostri comuni rischiano di morire. Con le ristrettezze finanziarie non ci sono più soldi pubblici e quindi i Comuni non riescono a organizzare quasi nulla. Ma quale sarà quel privato o quell’ associazione che si prenderà ancora la briga di mettere in piedi un evento, se non ha la certezza di avere il sostegno dell’ amministrazione. Per non parlare, poi, delle tante lamentele di chi si muove per andare incontro ai bisogni della gente: anziché incoraggiamenti, spesso solo bastoni fra le ruote.

Insomma, cari sindaci. Sappiamo benissimo quanto sia difficile oggi reperire fondi per offrire servizi e divertimenti alla popolazione. Ma almeno cercate di agevolare, in qualsiasi modo, l’ associazionismo e il volontariato. Altrimenti, se anche il privato si arrende…non ci resta che chiudere bottega.

Beppe Gandolfo

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