Attualità - 14 giugno 2019, 15:40

Mobilità urbana, innovazione e sostenibilità vanno a braccetto a Carmagnola

Parte la rivoluzione con l’introduzione del servizio di trasporto urbano elettrico a cura della ditta Chiesa, l’attivazione di 8 colonnine di ricarica, a cura di Enel X srl, e con il car sharing gestito da 5T srl

Mobilità urbana, innovazione e sostenibilità vanno a braccetto a Carmagnola

Con il 2019 inizia la svolta per la mobilità urbana sul territorio di Carmagnola.

Sono tre le iniziative di mobilità sostenibile che la città sta avviando, un primo passo per ridurre l’emissione di inquinanti legati alla mobilità e per stimolare i cittadini a cambiare il proprio stile di mobilità. Venerdì 14 giugno sono stati presentati e inaugurati 3 nuovi servizi: il car sharing, l’impianto di colonnine elettriche per la ricarica di veicoli elettrici e l’autobus ad alimentazione elettrica per il trasporto urbano.

“E’ importante avviare un percorso di cambiamento che coinvolga i singoli cittadini in prima persona” commenta il Sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, “poiché il problema dell’inquinamento dell’aria che affligge la nostra città come gran parte del nord Italia non è risolvibile se noi stessi non cambiamo le nostre consuetudini”.

Come anche ribadito nel corso del Clean Air Dialogue tenutosi a Torino la scorsa settimana, “l’inquinamento atmosferico provocato dai trasporti, dall’agricoltura, dal riscaldamento domestico è tra i fattori maggiormente responsabili del progressivo peggioramento della qualità della vita nelle nostre città”. Le misure sinora attuate per il contenimento delle emissioni di biossido di azoto e di particolato, per quanto utili, non sono state sufficienti a raggiungere un livello accettabile di qualità dell’aria.

La città di Carmagnola sente in modo significativo la problematica relativa alla mobilità che è ulteriormente aggravata a causa dell’assenza di una tangenziale che consenta ai mezzi che si spostano tra le province di Cuneo e di Torino di non attraversare la città.

Nonostante l’applicazione del protocollo per il miglioramento della qualità dell’aria, con la limitazione al transito dei mezzi e la riduzione della temperatura del riscaldamento negli edifici pubblici e privati, il numero degli sforamenti annuali della soglia di 50 μg/m3 di PM10 rimane ben sopra al limite massimo di 35 sforamenti annui, considerato come numero limite per la protezione della salute umana.

comunicato stampa

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