Quattro approvazioni e due bocciature. A passare sono state le mozioni a favore dell'opera e a rimanere al palo sono state quelle contrarie. Si è concluso così - in un vociare confuso e ricco scampanellio da parte della presidenza - il duello di parole e di gesti, di affondi e di schivate, di mosse strategiche e (non poche) provocazioni durato tutta la mattinata.
E' quello che si è sviluppato oggi nell'aula del Senato. Palazzo Madama, infatti, è stata la cornice del dibattito e delle dichiarazioni che hanno preceduto il voto sulle sei mozioni (2 contrarie e 4 favorevoli, appunto) legate alla Torino-Lione.
E se le due forze di governo si sono schierate su posizioni opposte - favorevole la Lega, appoggiando la mozione proposta e poi rimaneggiata dal Partito Democratico, fermamente contrario il Movimento Cinque Stelle - questo non può che segnare un passaggio importante sul destino non solo della grande opera transfrontaliera, ma anche dell'esecutivo stesso.