Politica | 16 settembre 2019, 08:00

Selfie, Iene e confronto con il Pd piemontese: la serata a Torino di Zingaretti [VIDEO]

Tanto entusiasmo attorno al segretario del Partito Democratico. Zingaretti durante la sua visita ha dialogato con i rappresentanti politici del territorio

Selfie, Iene e confronto con il Pd piemontese: la serata a Torino di Zingaretti [VIDEO]

Accolto dagli applausi del pubblico, inseguito dall’inviato delle Iene e ospite di tutti gli stand presenti alla Festa dell’Unità. Nonostante una serata più che impegnativa, il momento più importante della trasferta torinese di Nicola Zingaretti, segretario del Partito Democratico, è stato il confronto con la rappresentanza politica locale.

Zingaretti, subito dopo il comizio, si è trattenuto a parlare con la base dem piemontese. Al tavolo della birreria dei Giovani Democratici, il segretario si è seduto davanti all’uomo che per anni è stato il volto del Partito Democratico a Torino: l’ex sindaco Piero Fassino. Vicino a lui il segretario provinciale Mimmo Carretta e quello regionale Paolo Furia.

Facile pensare che tra le tematiche affrontate nel confronto vi sia l’assenza, o quasi, di una rappresentanza piemontese nel Governo giallo rosso. Solo qualche giorno fa infatti il Partito Democratico torinese aveva subito un doppio schiaffo con l’assenza di ministri nel Governo Conte bis e la sola nomina di Andrea Giorgis come sottosegretario. Un risultato piuttosto magro se confrontato con il successo pentastellato (due ministri e due sottosegretari). 

Zingaretti, già dal palco della Festa dell’Unità, aveva ammesso l’errore commesso: “Ho fatto di tutto perché ci fosse la rappresentanza di tutti. Intrecciare il numero delle regioni italiane con il pluralismo politico è difficile. Ma ci sono state delle mancanze, chiedo ufficialmente scusa e farò di tutto per rimediare”. Un mea culpa a cui però era seguito l’invito all’unità: “Dobbiamo ritrovare l’orgoglio di gioire perché ha vinto il Partito Democratico insieme. C’è questa tendenza a essere soddisfatti se ‘ io nella mia condizione sono rappresentato’. E’ sbagliato. Si può essere rappresentati anche con un noi”. Unità, unità e unità. Una parola ripetuta come un mantra, sia se riferita alle probabili mire scissioniste di Matteo Renzi che alle legittime ambizioni locali. Zingaretti ricorda a tutti che il momento storico e politico è delicato, fondato su equilibri precari e invita la base democratica alla ponderatezza, alla calma.

Di certo, durante la sua visita, il segretario ha riscosso successo, ricevendo un calore a tratti inaspettato. Tantissimi i militanti che hanno fatto la fila per un selfie: dalla pizzeria alla griglia, passando per la birreria, Zingaretti si è concesso a tutti. Un bagno di folla che ha “protetto” il segretario dem anche da Filippo Roma, inviato delle Iene, che a più riprese ha provato a mettere Zingaretti in difficoltà ricordandogli le tante frasi poco carine dette contro i Cinque Stelle nel recente passato. Anche in questo caso però, da Torino, il segretario del Partito Democratico ha voluto lanciare un messaggio distensivo: “Non sono amici, ma ex avversari. Parliamo dei processi politici futuri, non dei rapporti con la Giunta di Torino (Appendino) o di Roma (Raggi). La cosa più importante è avere delle idee nostre, portare avanti un dibattito con la nostra mentalità, aperti alle buone idee altrui”. Poche parole ma precise, chiare. Abbastanza per spiegare all’elettorato torinese e alla rappresentanza politica locale le basi della nuova era del Partito Democratico 2.0. Un'era nata ad agosto, durante una crisi di Governo, per frenare Matteo Salvini. Parola di Nicola Zingaretti.

Andrea Parisotto

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