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Economia e lavoro | 17 settembre 2019, 10:00

Povertà energetica in Italia: i numeri

Cosa s'intende per povertà energetica e qual è la dimensione di questa realtà in Italia. I numeri di un'emergenza sociale in crescita.

Povertà energetica in Italia: i numeri

Tra le varie manifestazioni del disagio economico, negli ultimi dieci anni, si è fatta strada la realtà della povertà energetica. Un fenomeno silenzioso che può rappresentare l'anticamera per condizioni di povertà più eclatanti e che, comunque, squalifica a livello sociale un'importante fetta della popolazione europea. Tanto da spingere l'Unione Europea a prendere provvedimenti specifici di contrasto all'Energy Poverty nel Pacchetto Energia 2030. Nonostante si tratti di un rischio sociale non trascurabile, il tema non ha ancora guadagnato la ribalta mediatica ed è ancora largamente sconosciuto all'opinione pubblica. Di cosa si tratta e qual è la dimensione della povertà energetica nel nostro Paese? Quali sono gli strumenti messi a disposizione dalle politiche per il welfare per affrontare la difficoltà?

Cos'è la povertà energetica

Con il termine "povertà energetica" si fa riferimento alla difficoltà delle famiglie o dei single nell'acquisto di quel paniere minimo di servizi energetici necessario per il mantenimento di uno standard di vita dignitoso e per evitare conseguenze sulla salute. In parole povere, stiamo parlando dell'impossibilità economica di procurare, a livello domestico, una misura adeguata di riscaldamento, raffrescamento, illuminazione e alimentazione per le applicazioni elettriche essenziali. Oltre il disagio quotidiano direttamente derivante dalla povertà energetica, tale condizione si riflette anche su condizioni di salute associate nel breve e nel lungo periodo: patologie respiratorie, cardiache e problemi per la salute mentale a causa di elevato stress.

Si tratta, dunque, di una condizione nella quale il nucleo familiare (o chi abita da solo) non riesce a far fronte a un bisogno da considerare primario. Soprattutto qualora l'abitazione di residenza fosse energeticamente inefficiente (isolamento termico del perimetro scadente, infissi a bassa efficienza energetica…) e si trovasse in una fascia climatica caratterizzata da inverni particolarmente rigidi.

L'inefficienza energetica non è l'unica causa (e aggravante) della povertà energetica. Mentre nei Paesi sviluppati si può escludere l'impossibilità di accesso alle fonti energetiche, gli altri fattori che contribuiscono alla vulnerabilità energetica sono pienamente validi e sono due: entrate economiche insufficienti e bollette energetiche elevate.

La difficoltà nel dare una dimensione precisa al fenomeno risiede nella sua sfaccettata realtà; caratteristica che richiede una misurazione a più dimensioni e di tenere conto di diversi indicatori, anche su base micro-geografica. Al fine di offrire una statistica relativa a una problematica con la quale alcuni Paesi non si sono ancora mai interrogati, l'Unione Europea ha messo in campo l'European Energy Poverty Index (EEPI) e ha dato vita a un osservatorio permanente sul fenomeno.

La povertà energetica in Italia

L'anno scorso, l'Istat ha lanciato un allarme sulla situazione italiana. Dai dati pubblicati nel Rapporto SDGs 2018, risulta che le famiglie italiane in condizione di povertà energetica siano 4,3 milioni (vale a dire, circa 9,4 milioni d'individui). Differiscono leggermente i dati pubblicati dal rapporto EEPI 2019: secondo l'UE, i nuclei familiari in difficoltà sarebbero 3,9 milioni (in tutta Europa il fenomeno interessa 80 milioni di abitanti).

Il confronto della situazione italiana con quella del resto del Paesi europei ci pone più vicini alle realtà dell'Est europeo e alle altre economie in difficoltà (Grecia, Spagna). Confermando quanto sottolineato dall'approfondimento sul tema pubblicato sul sito web ComparaSemplice.it, la povertà energetica divide l'Europa in due sulla base di una frattura che si sovrappone a quella socioeconomica dell'Unione.

La soluzione che non piace a chi ne ha bisogno

In Italia è possibile richiedere il bonus sociale: una misura dedicata alle famiglie in condizione di disagio economico, fisico e alle famiglie numerose, che ha lo scopo di abbattere il costo della spesa per l'energia elettrica, il gas e l'acqua. Tuttavia, si tratta di un provvedimento poco noto o difficilmente accessibile: sono pochi, infatti, gli aventi diritto che hanno sfruttato questa agevolazione. Secondo l' Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera), solo due famiglie aventi diritto su tre richiedono il bonus.

Per questo, l'Arera ha chiesto a luglio scorso di eliminare gli impedimenti burocratici, rendendo automatico lo sconto in bolletta sulla base della dichiarazione del reddito. Una misura che potrebbe attenuare il fenomeno della povertà energetica nel nostro Paese.

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