Attualità - 15 ottobre 2019, 16:44

Gestione della Scuola di Cavalleria di Pinerolo, le Giacche Verdi: «Vogliamo conoscere i motivi della bocciatura»

Polemica con l’assessore Bächstädt, ma lui ribatte: «È una proposta tecnicamente irricevibile, non c’entra la politica»

Gestione della Scuola di Cavalleria di Pinerolo, le Giacche Verdi: «Vogliamo conoscere i motivi della bocciatura»

La polemica nasce da una dichiarazione dell’assessore ai Lavori pubblici  del Comune di Pinerolo Christian Bächstädt che ha preannunciato che la proposta di gestione della Scuola di Cavalleria di Abbadia Alpina, presentata dalle Giacche Verdi, era «irricevibile».

La dichiarazione, giunta prima che ci fosse una comunicazione ufficiale, ha scatenato la reazione dell’associazione che ha diffuso una dura lettera aperta e ha chiesto un incontro al Comune per motivare il rigetto della proposta.

Un passo indietro per inquadrare la questione: il Comune aveva lanciato un avviso a gennaio per la gestione della Scuola di Cavalleria. L’intenzione era selezionare un progetto da mettere a bando di gara, con una sorta di diritto di prelazione per il proponente.

Sono state quattro le proposte giunte in municipio (un gruppo che fa riferimento a Lalla Novo, il BJump di Frossasco, il Rampante di Garzigliana e le Giacche Verdi), ma nessuna di queste è stata ritenuta completa, perciò, il Comune ha aperto una finestra per le integrazioni che scadeva il 15 settembre: gli unici a rifarsi avanti sono state le Giacche Verdi.

«Dopo l’apertura delle buste, il dirigente mi ha comunicato che la loro proposta non era ricevibile, perché non rispondeva alle richieste. Io ho detto solo questo» spiega Bächstädt.

L’associazione però ha espresso il suo rammarico per le modalità con cui ha appreso della bocciatura e nella sua lettera aperta si chiede se non sia pesato il pensiero dell’assessore nei loro confronti, perché, in una riunione di qualche giorno fa in municipio, avrebbe detto: «Che egli, non sopportava i verdi, figuriamoci chi indossa delle giacche di colore verde – scrive il presidente Aldo Torarolo –, ed ha affermato di non volerle più vedere».

«Mi chiedo quando avrei detto queste parole? – risponde l’assessore –. Ho riferito quanto mi è stato detto dal dirigente e assicuro che la politica non c’entra. Nessuno ce l’ha con le Giacche Verdi, semplicemente non hanno soddisfatto tutte le richieste».

Nella lettera l’associazione ricorda di essere già stata un paio di volte operativa nella struttura di Abbadia, tra cui l’ultima con l’associazione Cavallerizza Caprilli, quando gli animali ospiti nello storico e omonimo maneggio coperto di Pinerolo sono stati trasferiti nel verde: «In quel periodo presso la Cavallerizza era scuderizzato il cavallo della moglie dell’attuale assessore Bächstädt – scrive ancora Torarolo –. Lui aveva anche aiutato a fare la pulizia delle aree verdi con il proprio trattore, in modo che si potessero posizionare i paddock per mettere i cavalli a brucare».

Bächstädt ribatte: «Non è una novità che ci fosse il cavallo di mia moglie lì e c’era già quando c’era il Centro ippico militare».

Le Giacche Verdi, polemiche a parte, chiedono un chiarimento al Comune e vogliono sapere le motivazioni del rigetto della loro proposta: «Le risposte le avranno, quando gli uffici completeranno le verifiche con il professionista che abbiamo incaricato per questa procedura» assicura l’assessore.

 

L’associazione chiede anche di incontrare la Giunta e, se non sarà soddisfatta dalle risposte, è pronta a chiedere con il suo legale tutta la documentazione sulla Scuola di Cavalleria dalla sua nascita a oggi. «Se vogliono scavare nella storia della struttura facciano pure – conclude Bächstädt  –. Io in questi tre anni mi sono occupato di dare un futuro a un impianto che abbiamo ereditato dalle precedenti Amministrazioni».

 

Marco Bertello

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