Attualità - 26 novembre 2019, 16:41

Liliana Segre diventa cittadina onoraria di Ivrea

La proposta è stata approvata ieri sera in Consiglio comunale

La senatrice a vita Liliana Segre

La senatrice a vita Liliana Segre

Non si poteva scegliere una data più azzeccata di quella. Ieri sera, lunedì 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, Liliana Segre, ex deportata ad Auschwitz e oggi senatrice a vita, è diventata cittadina onoraria di Ivrea. Dopo le minacce ricevute nelle ultime settimane ed il rifiuto da parte del Comune di Biella di conferirle lo stesso riconoscimento, ha ricevuto il sostegno di tutta la comunità eporediese.

La richiesta era stata lanciata qualche giorno fa dal primo cittadino, Stefano Sertoli trovando subito l'appoggio degli ex sindaci Carlo Della Pepa e Giovanni Maggia. Ieri sera, in Consiglio comunale, la petizione, firmata anche da più di un centinaio di cittadini, è stata approvata all'unanimità.

"La Senatrice Liliana Segre, cittadina italiana, nata a Milano il 10 settembre 1930 - si legge nel documento di ieri sera -, è testimone vivente di una delle più grandi tragedie collettive prodotte dalla civiltà umana e segnatamente europea. Cittadina italiana, ma riconosciuta come uno di quei 48.032 cittadini italiani bollati come "di razza ebraica" dalle ignominiose leggi razziste del 1938, subì l’umiliazione della espulsione dalla scuola pubblica all’età di 8 anni". Poi, la reclusione nel campo di concentramento fino al 1 maggio 1945. 

"Nella sua testimonianza - scrivono i promotori dell'iniziativa -, ha cercato di trasmettere due fondamentali insegnamenti civili e morali: non restare indifferenti di fronte all’imbarbarimento e alla violenza, che, in tutte le forme, sempre si riaffacciano nella storia; non coltivare alcun sentimento di odio, anche nei confronti di coloro i quali sono responsabili della nostra e dell’altrui sofferenza. L’alto valore morale e civile del suo impegno è stato appunto riconosciuto, oltre che da innumerevoli altre istituzioni, anche dal Presidente della Repubblica italiana, che il 19 gennaio del 2018, ad ottant’anni dall’introduzione nel nostro Paese di leggi razziste, ha voluto conferirle la nomina di Senatrice a vita". Il riconoscimento le è stato dato "per l' impegno che ha profuso nell’educazione morale e civile delle giovani generazioni e per il valore etico della sua testimonianza, sempre finalizzata ad un agire responsabile e “senza odio" ed in quanto simbolo e memoria di tutti coloro che come lei sono stati perseguitati, discriminati e continuano a esserlo perché ebrei, vittime di crimini contro l’umanità e di altre gravi violazioni dei diritti umani".

Durante il Consiglio è stato proposto di invitare la Senatrice per un incontro con gli studenti e la cittadinanza per la consegna del riconoscimento.

a.g.

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