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Attualità | 05 dicembre 2019, 05:00

A Torino entro il 2025 sarà attivo il nuovo collettore mediano

Presentato ieri mattina da Smat il progetto che consentirà di fare importanti passi in avanti nello smaltimento delle acque miste e di prima pioggia; l'inizio dei lavori è previsto per il maggio 2020

A Torino entro il 2025 sarà attivo il nuovo collettore mediano

Una grande opera che consentirà di fare importanti passi in avanti nello smaltimento delle acque miste e di prima pioggia: è stato presentato ieri mattina da SMAT il progetto definitivo per la costruzione del nuovo collettore mediano in grado di alleviare il carico su quello già esistente, attivo da 35 anni, consentendone il risanamento ed evitando il riversamento di elementi inquinanti nei corsi d'acqua.

I lavori, realizzati in partnership dalle ditte Ghella e Itinera (vincitrici del bando pubblico, ndr) inizieranno entro maggio 2020 e dureranno tra i quattro e i cinque anni per un investimento complessivo di circa centoventi milioni di euro: “Le variazioni climatiche - ha spiegato il presidente di SMAT Paolo Romano – ci stanno imponendo di progettare opere concepite per l'alternanza di periodi di siccità ad altri particolarmente piovosi, per questo occorre anticipare le problematiche pensando alle generazioni future. La ricaduta locale è evidenziata anche dalla creazione di opportunità lavorative”.

L'opera non riguarderà solo la città di Torino ma influirà positivamente su cinquanta comuni della zona nord e trenta della zona sud: “Siamo orgogliosi - ha commentato la sindaca Chiara Appendino – del lavoro fatto da Smat su un progetto studiato per affrontare i cambiamenti climatici. La politica, dal canto suo, deve lavorare sia sull'approccio culturale dei cittadini che sugli investimenti materiali, come fatto insieme ad Amiat sulla raccolta differenziata; faremo di tutto per ridurre al minimo i disagi arrecati dai cantieri”.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, illustrati dall'amministratore delegato di Smat Marco Ranieri e dal direttore generale Marco Acri, il collettore (scavato da una “talpa” a circa quaranta metri di profondità, ndr) sarà lungo circa quattordici chilometri e avrà un diametro esterno di 4,10 metri. Il percorso, partendo dalla zona sud di Torino, attraverserà la linea ferroviaria in prossimità del Lingotto per proseguire lungo i corsi Unità d'Italia, Dogliotti e D'Azeglio. Dal centro si svilupperà lungo Via Fratelli Calandra, Piazza Cavour, Via delle Rosine e Via Sant'Ottavio per poi oltrepassare il Campus Einaudi e la Dora, costeggiare il Cimitero Monumentale fino a concludersi in Piazza Sofia.

Marco Berton

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