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Sanità | 16 dicembre 2019, 13:34

A Candiolo un'alleanza contro il cancro per ottenere cure mirate e prevenire le patologie [FOTO]

Presentata stamattina la sede dell'Italian Institute for Genomic Medicine all'interno dell'Irccs

A Candiolo un'alleanza contro il cancro per ottenere cure mirate e prevenire le patologie [FOTO]

«L’obiettivo è arrivare a capire se e di cosa si ammala una persona e intervenire prima. È una sfida enorme e un passo avanti per l’umanità». Andrea Agnelli, presidente della Fondazione del Piemonte per l’Oncologia, che gestisce l’Irccs di Candiolo, ha suggellato con queste parole il matrimonio tra Fpo-Irccs e L’Italian Institute for Genomic Medicine (Iigm).

Stamattina è stata presentata la nuova sede dell’Iigm che in estate, precisamente a luglio, si è trasferito da via Nizza a Torino all’Istituto di Candiolo, dove condivide i laboratori e i macchinari del terzo e quarto piano con i ricercatori dell’Ircss.

L’Iigm è una fondazione senza scopo di lucro ed è un ente strumentale della Compagnia di San Paolo, nato nel 2010. La Compagnia ha investito 53 milioni di euro in  questa realtà, che dal 2007 al 2009 si chiamava Hugef.

«I ricercatori e collaboratori sono 54, di cui 34 donne – spiega Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo –. La composizione è interdisciplinare, perché ci sono 5 medici, 22 biologi, 12 biotecnologi, un economista, 5 fisici, 8 ingegneri e un archeologo».

Questo gruppo lavora su linee di ricerca, che sono state presentate dal presidente Ruggiero De Maria: epidemiologia molecolare ed esposomica; epigenomica; genomica del cancro e bioinformatica; immuregolazione; immunoterapia dei tumori; inferenza statistica e biologia computazionale; instabilità genomica e immunità tumorale.

«L’idea è nata parlando con Andrea Agnelli e l’intenzione è dar vita a un matrimonio vero e proprio, lavorando a una piattaforma congiunta» tratteggia Profumo.

Questa nuova piattaforma integrata ha tre linee indirizzi principali: creare un centro di ricerca innovativo, formare una nuova generazione di scienziati di talento e sviluppare la proprietà intellettuale in questo settore, per portare a investimenti in campo biotecnologico nel Piemonte. «Per noi è una ricchezza avere a contatto ricercatori nuovi con cui condividere ipotesi e progettazioni. Questo è fondamentale come condividere le tecnologie – sottolinea Anna Sapiano, direttore scientifico dell’Irccs –. Noi partiamo sempre dal paziente e dalle sue esigenze, cercando di condividerle con i ricercatori».

Uno dei segni concreti del matrimonio è l’acquisto di un sequenziatore del dna di ultimissima generazione, di cui esistono solo altri sei esemplari in Italia.

Il lavoro di caratterizzare con estrema precisione i tumori dei singoli pazienti è un passo importante nell’ottica della creazione di anticorpi che possano intervenire in maniera mirata contro la malattia e porterà alla possibilità di prevenire l’insorgere della patologia. Un percorso che, come evidenzia De Maria, richiederà «un cambiamento del sistema sanitario attuale» e un coinvolgimento delle case farmaceutiche, con cui Iigm sta già dialogando.

Marco Bertello

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