Politica - 22 gennaio 2020, 19:31

Di Maio lascia la guida del M5S, Appendino: "Ti ringrazio per non aver mai mollato: hai dimostrato che bene Italia viene prima di tutto"

Con queste parole, sul suo blog, la sindaca di Torino commenta le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento

Di Maio lascia la guida del M5S, Appendino: "Ti ringrazio per non aver mai mollato: hai dimostrato che bene Italia viene prima di tutto"

"Io ti voglio ringraziare. Voglio dirti grazie perché nonostante tutto, anche nonostante gli errori, che inevitabilmente ci sono stati, non hai mai mollato". Con queste parole, sul suo blog, la sindaca Chiara Appendino commenta le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico del Movimento 5 Stelle.

Di Maio ha lasciato l'incarico intorno alle ore 19, durante una conferenza stampa a Roma dove erano presenti anche il parlamentare torinese Luca Carabetta, il ministro dell'Innovazione Paola Pisano e il viceministro dell'Economia Laura Castelli. 

"Hai dimostrato - continua la prima cittadina sul blog - che credendo in qualcosa, magari non si spostano le montagne, ma si fanno i Governi. Hai dimostrato che la Politica della concretezza e della serietà si può contrapporre a quella dello show e delle campagne elettorali permanenti. Che il rispetto, nelle Istituzioni, viene prima di tutto". 

"Hai dimostrato - prosegue Appendino - che solo sporcandosi le mani e rimettendoci del proprio si possono cambiare le cose. E hai dimostrato che il bene del Paese viene prima di qualsiasi altra cosa, a partire dal consenso" .

"Adesso - continua la sindaca - non so come e quanto cambieranno le cose ma sono certa che lavoreremo ancora insieme per continuare a credere in questo progetto politico e riuscire, in ogni modo possibile, a preparare un futuro migliore per noi e per i nostri figli". 

"C’è ancora tanto da fare, tanto per le nostre città quanto per l’intero Paese. Lavoro, ambiente, innovazione, istruzione, welfare sono solo alcune delle sfide a cui dobbiamo guardare", conclude la sindaca.

A ringraziare Di Maio anche la capogruppo del M5S Torino Valentina Sganga, che su Facebook scrive: "senza il suo straordinario impegno non saremmo andati al governo e non avremmo approvato un provvedimento che ha abbattuto la povertà assoluta del 60 per cento".

"Permettetemi - continua Sganga - di essere molto netta: di discussioni su capi, vicecapi e direttori vari non se ne può più. Ho apprezzato l'indicazione del discorso di Luigi di non ripartire dal "chi" ma dal "cosa": cosa vogliamo essere, cosa vogliamo proporre per il futuro del Paese e come ridare dignità ad uno Stato saccheggiato da ladroni di ogni foggia. Servono di nuovo battaglie che ci uniscano in un orizzonte valoriale comune e gli Stati Generali sono per questo un appuntamento che aspetto da tempo". 

Ad esprimere dispiacere per la scelta di Di Maio è il consigliere del M5S Fabio Versaci. "Sono soddisfatto - scrive su Facebook - del lavoro svolto da capo politico. Luigi per me resterà colui che, dopo averci portati al governo del Paese, è riuscito a far approvare uno dei nostri storici cavalli di battaglia: il reddito di cittadinanza".

"Ora che si è dimesso non ci sono più scuse per nessuno. Mi auguro che gli Stati Generali che si terranno il prossimo marzo siano un punto di ripartenza ma più di tutto spero che finalmente nel Movimento si impari a rispettare le scelte che vengono, sì discusse e condivise, ma poi prese a maggioranza", conclude Versaci.

A fissare un nuovo inizio per il M5S dagli Stati Generali di marzo è anche la pentastellata Serena Imbesi. "Il MoVimento - commenta - è davanti a una nuova sfida, quella nella quale tutti sono chiamati a mettersi in gioco. Quella dove tutti sono chiamati a fare una proposta seria e alla luce del sole e non nei corridoi. Ora non ci sono più capri espiatori, ora non possiamo più additare nessuno. Questa sfida si vince se torneremo a mettere il bene del Paese prima dei beceri personalismi", conclude.

Per il pentastellato Marco Chessa le dimissioni di "Di Maio cancellano gli ultimi alibi del M5S".

"Un Movimento - continua - che a quasi due anni dal voto che l'ha reso una forza di governo ha perso identità, credibilità e consenso, trovandosi di fronte ad una fase dalla quale potrebbe uscirne definitivamente distrutto. L'unica via per ripartire sarà determinare con realismo l'identità, le idee politiche e i progetti che ne conseguiranno".

Cinzia Gatti

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